Kate Bush – Babooshka
#quotefromthe80s
And how she was before the years flew by
And how she was when she was beautiful
She signed the letter
All yours
Babooshka, babooshka, babooshka ja, ja
#KateBush #Babooshka
Siamo tutti d’accordo: ci sono artisti e canzoni senza tempo. E personalmente, sono anche convinto che ci siano canzoni e artisti venuti davvero dal futuro. Canzoni che sono state scritte per essere riscoperte anni e anni dopo, magari, e anche questo era un talento degli artisti degli anni 80.
Oggi torniamo alle fine di giugno del 1980, addirittura. Per darvi una idea, stavano per cominciare le Olimpiadi di Mosca, non esisteva MTV, Carlo e Diana erano fidanzati, negli Stati Uniti era presidente Jimmy Carter. Ma in Inghilterra c’è già una cantante che gira un video destinato a entrare nella storia, con una canzone molto profonda che naturalmente è restata nei ricordi degli anni ’80.
Del resto, che Kate Bush sia una tra le interpreti più raffinate e affascinanti di quel periodo, è cosa nota. Ha sempre avuto quell’alone di mistero e quel tocco di genialità che la rendevano davvero inarrivabile, una donna davvero di un altro pianeta. Del resto aveva esordito solo due anni prima con una canzone incredibile, Wuthering Heights, direttamente ispirata dal capolavoro di Emily Brontë Cime Tempestose. Forse solo Sade, naturalmente in maniera molto diversa, ha saputo negli anni 80 creare un personaggio così unico e inarrivabile.
Kate ci racconta la storia di una profezia che si autoverifica, con la storia di una donna non più giovane che decide di mettere alla prova la fedeltà del marito. In particolare, inizia a inviargli lettere profumate, cui il marito risponde. Si spinge però oltre, ed organizza un incontro cui si presenta travestita. Il marito rivede in questa nuova donna la moglie degli anni passati, con la passione e l’intraprendenza che aveva amato nella moglie, e in un certo senso se ne innamora di nuovo, e cede alla tentazione proprio perché questa donna è sua moglie nel passato.
In sostanza, la donna mette a repentaglio il proprio matrimonio per insicurezza, giungendo al paradosso che il marito la potrebbe anche tradire, ma con sé stessa. una narrazione fenomenale, impreziosita da un video magistrale. Kate Bush appare in due versioni: la prima ci mostra una donna inguainata da una tuta nera e coperta da un velo, che probabilmente rappresentano il desiderio di nascodere i segni del tempo sul proprio corpo. la donna è vicino a un contrabbasso, che potrebbe rappresentare la figura del marito, ormai irrigidito in un rapporto che forse avverte il peso degli anni.
Poi però arriva la seconda donna, Babooshka, vestita come una specie di guerriera postatomica (siamo ben cinque anni prima della saga di Mad Max e We don’t need another hero), armata di spada e travolgente nella sua femminilità. Dal testo sappiamo che la donna, quando aveva scritto le lettere al marito, le aveva firmate con questo nome, Babooshka. Interessante, perché in russo bàbushka (con l’accento sulla a però, non sulla u) significa “nonna”, e quindi si potrebbe pensare che Babooshka sia la donna più anziana, anziché quella giovane.
In realtà Kate spiegò di non sapere cosa volesse dire in russo quella parola, ma per uno strano scherzo del destino incontrò quel nome diverse volte in pochi giorni: aveva sentito una canzone con quel titolo, poi avea sentito parlare di un’opera con quel titolo, e addirittura aveva scoperto che una delle sua amicizie aveva un gatto proprio con quel nome! Kate Bush era una decisa fatalista, tanto da avere intitolato una canzone Strange phenomena, e quindi interpretò la coincidenza come un segno premonitore: quello era il nome da usare. Probabilmente spostò volontariamente l’accento in modo da incorporare più o meno il proprio cognome nel nome della ragazza (Ba-Bùsh-ka).
C’è un riferimento voluto al mondo russo? Leggendo il testo non sembrerebbe, ma certamente Kate ha saputo, con tanti anni di anticipo, interpretare quell’affascinante senso di mistero e angoscia che l’Unione Sovietica generava negli occidentali in quegli anni. Lo stesso sentimento che troveremo anni dopo in Russians di Sting, per esempio, o in Nikita di Elton John. Il nome Babooshka rendeva la donna esotica, misteriosa e forse anche un po’ pericolosa.
Insomma, il genio e la creatività di Kate Bush erano già allora davvero fuori dal tempo . Una artista certamente più impegnativa di altre, ma dal talento davvero inarrivabile!
Kate Bush su Wikipedia
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