Bad - Michael Jackson - 80sneverend - Il re è cattivo

Il re è cattivo

Michael Jackson – Bad

#quotefromthe80s
Well they say the sky's the limit
And to me that's really true
But my friend you have seen nothin'
Just wait 'til I get through
#MichaelJackson #Bad

Che cosa deve aver pensato Michael Jackson in quelle sere a cavallo tra l’agosto e il settembre del 1987? Forse avrà fatto come certi generali che riescono a dormire profondamente prima di una grande battaglia, o sarà stato divorato dall’ansia come noi comuni mortali?

Pensateci un po’: siete il re del pop mondiale, Siete Michael Jackson, e cinque anni prima avete lanciato l’album che ha venduto di più nella storia, trainato da successi immortali come Thriller, Beat It, Billie Jean, avete rivoluzionato il modo di ballare perfezionando un movimento, il Moonwalking, che non solo è diventato il vostro simbolo, ma ha addirittura fatto da traino allo sviluppo e al successo di street dance e break dance in tutto il mondo.

Adesso, dopo cinque anni di concerti favolosi in giro per il mondo, dopo una serie di album che però erano solo raccolte, magari con inediti di secondo piano, dopo aver passato gli ultimi due anni nello studio di registrazione insieme a Quincy Jones e a qualche decina di musicisti, è il momento della verità: sta per uscire il vostro nuovo album atteso da tutto il mondo, preceduto nel mese di luglio da un singolo, I Just Can’t Stop Lovin’ You, che viveva un po’ per conto suo.

Ormai vicino alla soglia dei trent’anni, il Re aveva fatto una scelta coraggiosa: cambiare completamente look al suo personaggio e apparire più aggressivo, partendo dal titolo dell’album. Doveva mantenere la base di fan costruita negli anni, ma anche catturare una nuova generazione di teenagers, in un mondo che comunque era già più interconnesso rispetto a cinque anni prima. E non dimentichiamo che, con l’avvento dei CD, il nuovo album doveva anche riempire circa 70 minuti di musica, quasi il doppio rispetto al vinile di Thriller.

E così, se il 31 agosto uscì l’intero album, il 7 settembre fu il giorno fatidico dell’uscita del singolo Bad e del relativo video, e del nuovo look di Michael Jackson. Il titolo era aggressivo, ma non dimentichiamo che in quei tempi nello slang giovanile dei quartieri meno altolocati di new York, “bad” voleva anche dire, più o meno, strafico, ancora più forte di “cool”.

In effetti il look del re era cambiato molto, non solo per i vestiti di pelle e le catene, ma anche per l’acconciatura, e per la prima volta anche per il colore delle sua pelle, più chiara a causa di una malattia, che scatenò gossip e polemiche su presunti trattamenti di Michael per “sbiancarsi”, probabilmente all’interno della camera iperbarica dove si diceva che dormisse.

La canzone Bad, in realtà, doveva essere un duetto con un personaggio altrettanto importante, Prince. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e quando il genio di Minneapolis fu informato della proposta e sentì la canzone, rispose che sarebbe sicuramente stato un successo anche senza di lui, e rimandò la proposta al mittente.

Al di là della diplomazia, conosciamo il carattere di Prince e la sua necessità di avere il controllo totale delle cose che fa. Forse un duetto con Michael Jackson poteva essere accettabile prima del 1984, ma in questo momento storico era davvero difficile pensare che uno come Prince avrebbe accettato, soprattutto se la proposta non partiva da lui.

La canzone, con sonorità più moderne, è sicuramente un seguito del filone iniziato con Billie Jean e Beat It, pop movimentato e irresistibile di altissima qualità. E in effetti anche il video riprende un filone caro a Michael Jackson, quello degli scontri tra gang metropolitane nello stile dei musical di Broadway, dove i colpi sono più mosse di danza che tentativi di fare male.

Michael Jackson era sicuramente rimasto ispirato da uno spettacolo come West Side Story, e proprio con Beat It aveva già realizzato un video in quello stile. Ora, con Bad, aggiorna il tutto in una chiave sempre più underground, con il video ambientato in una stazione della metropolitana anziché in un bar o in un cortile, una tematica che era stata ripresa anche dai Toto per il video di Rosanna.

Sia chiaro: siamo in presenza di un capolavoro girato nientemeno che da Martin Scorsese, che con un budget di due milioni di dollari fece chiudere la stazione del metro per due settimane. Bad divenne il video più costoso della storia, e ovviamente tolse il primato a Thriller, perché Michael ai video ci teneva, e lui stesso li chiamava “mini-film”: il video di Bad nella versione integrale dura addirittura diciotto minuti!

Peraltro, Martin Scorsese stava girando il film Il colore dei soldi, e interruppe le riprese per quattro giorni per poter girare il video di Michael Jackson, nella famosa stazione della metropolitana ma anche in alcune vie della zona di Harlem.

Per inciso, la trasandata stazione di Hoyt – Schermerhorn Streets (ma nei cartelli all’interno della stazione la “s” scompare), che si trova a Brooklyn poco lontano dal ponte, sulle linee A, C e G, nel tempo è un po’ diventata il simbolo di tutte le metropolitane di New York. Infatti, nella stessa stazione sono state girate alcune scene di I guerrieri della notte, Mr. Crocodile Dundee e il suo sequel, Il principe cerca moglie, Tartarughe Ninja alla riscossa, e vari altri film. il video di Scorsese fu poi naturalmente parodiato dal bizzarro Weird Al Yankovic quando realizzò Fat, la sua versione comica di Bad, ovviamente nella stessa stazione.

Bad fu ovviamente un successo clamoroso; l’album non riuscì a raggiungere le vendite di Thriller, ma i primi cinque singoli andarono tutti in testa alla classifica. Infatti, oltre a I Just Can’t Stop Loving You e Bad, arriveranno al primo posto anche The Way You Make Me Feel, Man In The Mirror e Dirty Diana.

Insomma, il re era forse diventato più cattivo, ma sicuramente non aveva perso il suo tocco magico, la sua voce incredibile, e soprattutto il suo modo divino di ballare.

Michael Jackson su Wikipedia

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