Man in the mirror - Michael Jackson- 80sneverend - The world in a mirror

Il mondo allo specchio

Michael Jackson – Man in the mirror

#quotefromthe80s
No message could have been any clearer
If you wanna make the world a better place
Take a look at yourself, and
Then make a change
#MichaelJackson #ManInTheMirror

Il 6 febbraio 1988 usciva come singolo una canzone bellissima. Una canzone dolce ma fortissima. Una di quelle canzoni che… le senti mille volte, poi ti fermi una volta a guardare il video dopo tanto tempo, e insomma, ti viene da pensare. Lui era il Re degli anni 80, con la R maiuscola, Michael Jackson. La canzone, estratta da Bad, era Man in the Mirror. Dallo stesso album erano già stati lanciati tre singoli favolosi come I Just Can’t Stop Loving You, Bad e The Way You Make Me Feel. Alcuni dicono che il titolo si riferisse ai cambiamenti che Jackson stesso stava attraversando sia a livello fisico che di fasi e vicissitudini della vita; onestamente mi sembra riduttivo. E poi la canzone non è neppure di Michael Jackson, e benché fosse stata scritta per lui, non era certamente una canzone su di lui.

Dietro a questa bellissima canzone ci sono due autori importanti, Glen Ballard e Siedah Garrett: Glen e Siedah facevano parte di un gruppo artistico coordinato da Quincy Jones, produttore di Michael Jackson, che aveva appunto riunito i suoi collaboratori proprio per fornire altro materiale a Jackson per il suo album Bad.

La persona chiave di questo aneddoto è Siedah Garrett, una ragazza non ancora conosciutissima, ma che aveva già fatto da corista per Madonna nelle canzoni tratte da True Blue come La Isla Bonita, e aveva addirittura duettato con Michael Jackson proprio in I Just Can’t Stop Loving You.

E quindi Siedah ora si trovava in questa riunione il cui scopo era scrivere qualcosa per Michael Jackson. O in altre parole, dare a Michael qualcosa che lui si senta di voler dire al mondo. Siedah si ricordò di avere sempre con sé un quadernetto su cui segnava le frasi che le venivano in mente durante le giornate. Infatti, dal momento che le ispirazioni più creative le venivano nei momenti più inattesi, magari mentre stava facendo altre cose, aveva preso l’abitudine di avere sempre con sé questo quaderno in modo da riuscire a prendere nota in qualsiasi momento.

E una di queste frasi pare fosse proprio “man in the mirror”, frase intorno a cui Siedah e Glen costruirono poi l’intera canzone. Quincy Jones ne fu entusiasta e decise di sottoporla a Michael Jackson, che in realtà non era così abituato a cantare canzoni scritte da altri.
Michael apprezzò la canzone e suggerì a Quincy Jones alcune modifiche o alcuni proposte. Quincy le ascoltava, le riferiva a Siedah, lei ci lavorava e mandava la nuova proposta a Quincy, che la riferiva a Michael Jackson.

Una sera però Michael Jackson disse a Quincy… passamela, e così Siedah si trovò a parare al telefono direttamente con Michael Jackson. La scena a quanto pare era incredibile: Siedah stava preparando la cena mentre parlava con Quincy Jones, e improvvisamente si trova a parlare con Michael Jackson in persona, cercando di mantenere un contegno e una parvenza di serietà, ma molto probabilmente con il cuore che batteva a mille.

Alla fine, Michael Jackson accettò la canzone e decise di inserirla appunto in Bad. Peraltro, anche in questa canzone la brava Siedah fece da corista. La canzone ha un respiro planetario, universale, e parla di cambiamento, di impatto delle nostre azioni, con un messaggio motivazionale e positivo che ha sicuramente ispirato il re del pop.

Il video di Man in the Mirror è stupendo, semplice eppure di impatto emotivo devastante: dopo un mondo offeso dalle guerre, dalle armi, dalle discriminazioni, dalle carestie, possiamo costruire un mondo fatto di gesti piccoli ma importanti, un mondo di sorrisi semplici, un mondo nuovo. Ecco allora le immagini di Gandhi, Madre Teresa, le citazioni di Usa for Africa e Bob Geldof, perché anche la musica con la sua forza può e deve fare la sua parte. Michael Jackson, paradossalmente, in questo video che sicuramente è tra i più toccanti, si mette da parte. Compare solo in una scena, un puntino rosso in mezzo a una marea di cappelli gialli, e quasi non lo si vede nemmeno. Perché l’uomo allo specchio non è lui, è ognuno di noi che sta guardando questo video. Anche questa era la grandezza dell’uomo Michael Jackson, nonostante tutte le traversie e le eccentricità della sua vita. E gli anni 80 non erano poi un periodo tanto superficiale.

Michael Jackson su Wikipedia

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