My Love Won't Let You Down - Nathalie - 80sneverend

Un nome e tanti amici

Nathalie ‎– My Love Won’t Let You Down

#quotefromthe80s
We're torn apart, reaching for the sky
If tonight you stay with me
My love won't let you down
My love won't let you down
Ecoute, mon coeur, qui cra-cra-craque
#Nathalie #MyLoveWontLetYouDown

Negli anni ’80 non era così comune che un cantante e ancora di più una cantante, utilizzassero come nome d’arte solo il proprio nome, anche perché se avevi un nome piuttosto comune rischiavi di essere scambiato con qualcun altro. Negli anni ’70 avevamo imparato a conoscere Cher in America, e Sheila in Francia (che però nella realtà si chiama Annie), ma in Italia addirittura una delle cantanti più trendy di tutti i tempi ci invitava a chiamarla soltanto Rettore, dimenticando il nome Donatella. Certamente avevamo una Marcella che compensava, ma nel complesso i nomi da soli avevano poca fortuna.

Nel corso degli anni ’80 qualcosa si mosse, se è vero che abbiamo visto una Lio (nome d’arte), una Enya (versione inglese del nome gaelico Eithne), una Madonna, una Sandra, e in Italia una Alice e una famosissima Sabrina. Negli altri vari Paesi ce ne saranno state tantissime altre, ma una divenne particolarmente a partire dall’estate del 1983.

Siamo in Belgio, e nella primavera del 1983 una ragazza di Bruxelles, Nathalie Gabay, per tutti solo Nathalie, trova un successo clamoroso con un pezzo cantato in francese dai suoni decisamente disco. La canzone si intitola Mon coeur qui craque, e sbancherà letteralmente le classifiche… di due soli paesi però, il Belgio e la Francia, risentendo quindi della barriera linguistica.

I produttori di Nathalie però hanno l’idea vincente: reincidere il pezzo in inglese, eventualmente tenendo alcuni versi in francese per cercare magari di ripetere il successo anche in Belgio e Francia. E naturalmente tenendo in francese quel verso che era il titolo della versione precedente. E finalmente, proprio a cavallo tra i mesi di luglio e agosto del 1983, la versione inglese uscì con il titolo My Love Won’t Let You Down.

Fu un successo internazionale, sicuramente il più grande della carriera di Nathalie. Per noi italiani, questa è una di quelle canzoni che ci riportano immediatamente alle scene dei film dei Vanzina con De Sica e Calà, ma direi che in generale Nathalie ebbe un successo clamoroso per tutta la parte finale del 1983.

In realtà, come spesso succede in questi casi, direi che non fu solo casualità: dietro alla canzone di Nathalie c’erano personaggi competenti, e lei stessa ha collaborato per tutta la sua carriera con tanti amici che in effetti hanno lasciato un segno nel mondo del pop.

L’autore della canzone era Peter Godwin, artista new wave inglese clamorosamente sottovalutato, appartenente alla generazione dei Phil Oakey e degli Steve Strange. Non ebbe mai grande successo fuori dall’Inghilterra, ma la sua musica non aveva niente di meno di tante altre canzoni, forse non aveva i produttori che meritava.

Poi, come dicevamo, in tutta la vita artistica di Nathalie ci sono stati dei collaboratori che le hanno insegnato molto, e che è doveroso citare. Il primo è stato senz’altro Plastic Bertrand, l’istrionico interprete (anche se alcuni anni fa ammise che la voce non era veramente la sua) di tormentoni stile ye-ye come Hula Hoop e Ping Pong, di Bruxelles come lei, che di fatto le permise di fare le prime esperienze come corista e nel 1982 incisero insieme una canzone un po’ melensa dal titolo L’Amour OK. Poi, Nathalie stessa citò come suo mentore un altro personaggio molto particolare, quel Georg Kajanus che fondò il gruppo dei Data, che trovarono il grande successo nel mondo delle discoteche con Living Inside Me, e poi con A-O No Bungalow.

Infine, nella parte finale della sua carriera, Nathalie collaborò con l’artista francese Alain Chamfort, che aveva avuto successo anche come produttore lanciando la canzone A Caus’ des Garçons, interpretata dall’omonimo duo franco-belga (ma sappiamo che negli anni ’80 chiamare il gruppo come la canzone voleva dire incappare nella terribile maledizione degli omonimi, che purtroppo garantiva successo e fama assai brevi).

Quindi, direi che dietro a questo successo non c’era solo fortuna, ma una serie di collaboratori da cui la brava Nathalie aveva assorbito molto. Nathalie alla fine degli anni ’80 abbandonò il mondo della musica, e oggi lavora come fotografa e stilista per alcuni brand di moda e arredamento in Belgio. Forse noi Dinosauri non ricordiamo il suo nome, ma sicuramente non possiamo stare seduti quando sentiamo la sua canzone nei nostri film preferiti!

Nathalie su Wikipedia (in olandese)

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