Heaven - The Psychedelic Furs - 80sneverend - Raining like crazy

Una pioggia da incubo

The Psychedelic Furs – Heaven

#quotefromthe80s
And I'm standing on ice when I say that I don't hear planes
And I scream at the fools wanna jump my train
And Heaven, is the whole of our hearts
And Heaven, don't tear you apart
#Heaven #ThePsychedelicFurs #PsychedelicFurs

Negli anni 80 erano molte le canzoni che parlavano o menzionavano la pioggia nei testi e nei titoli, basti pensare per esempio a Here Comes the Rain Again degli Eurythmics, Rain di Terence Trent D’Arby, Shadows in the Rain dei Police, Hold Back the Rain dei Duran Duran, I Wish It Would Rain Down di Phil Collins, November Rain dei Guns N’ Roses, Red Rain di Peter Gabriel, When the Rain Begins to Fall di Jermaine Jackson e Pia Zadora, e naturalmente la più famosa di tutte, Purple Rain di Prince.
Solitamente però queste canzoni menzionavano la pioggia, ma non sempre era presente nei video, se non in alcune scene circoscritte.

C’era una canzone però, uscite verso la fine di agosto del 1984, che non menziona la pioggia né nel titolo né in alcun verso, ma nel video di questa canzone si vede tanta di quella pioggia, ma tanta di quella pioggia, che molti la ricordano proprio come “la canzone in cui pioveva”.

Stiamo parlando di una bellissima canzone di un gruppo che in Inghilterra era molto conosciuto e apprezzato, mentre era un po’ meno famoso nel resto del continente, The Psychedelic Furs. I due fratelli Butler, il cantante Richard e il bassista Tim, avevano fondato il gruppo nel 1977 ed era uno dei tanti gruppi punk sulla scena inglese. All’inizio degli anni ’80 intuirono il cambiamento che avrebbe portato la musica internazionale dal punk attraverso la new wave fino al pop elettronico, e cambiarono il nome (avevano avuto vari nomi in precedenza) in modo da segnare un po’ il loro passaggio verso questa direzione.

Nel 1984 erano giusto all’uscita del loro quarto album, che si chiamava Mirror Moves, e la canzone scelta per trainare questo album era appunto la bellissima Heaven. Una canzone ritmata e piacevolissima da sentire, ma che in realtà era una canzone tutt’altro che leggera, come spesso raccontò il frontman Richard Butler. Infatti, la canzone parla della paura di un’imminente guerra nucleare, un tema ricorrente in quegli anni, pensiamo a Russians di Sting, a The War Song dei Culture Club, o a State of the Nation degli Industry. Il testo è un po’ ermetico, ma con questa interpretazione diventano più chiari i riferimenti agli aerei, oppure alle persone dietro ai vetri, che potrebbero appunto essere i piloti di questi aerei.

Ma cosa c’entra la pioggia? In realtà non c’entrava niente, ma quando fu il momento di incidere la canzone e girare il video, le cose non furono affatto semplici. Richard Butler pare non fosse una persona eccessivamente accondiscendente, e in quel momento stava anche attraversando una fase delicata della propria vita, per cui pare fosse particolarmente intrattabile. Per esempio, quando doveva incidere la canzone, effettuava una sola registrazione e si rifiutava categoricamente di registrarne altre versioni o incidere di nuovo alcuni pezzi. Il produttore Keith Forsey, che aveva lavorato con Billy Idol e Simple Minds, doveva ricorrere a un trucco e chiedergli di registrare una doppia voce, pur di avere una versione di riserva di alcuni passaggi.

Quando fu il momento di girare il video, il regista Tim Pope, che aveva già diretto video importantissimi come Tainted Love dei Soft Cell, e avrebbe poi diretto i grandi video dei Talk Talk, dei Cure, e di tanti altri, si trovò a sua volta a dover affrontare la poca disponibilità di Butler, e decise di abbandonare completamente ogni riferimento al testo e al significato della canzone, pur di cavarsela in maniera rapida e indolore, e sostanzialmente riprese gli Psychedelic Furs mentre eseguivano la canzone.

Ma, con un tocco di sadismo mascherato da creatività e genialità, aggiunse un particolare: li fece cantare sotto una pioggia battente. E non è un effetto, era proprio un diluvio! Guardate come cambiano colore i vestiti: la giacca di Richard Butler ha le spalle inzuppate d’acqua già a metà canzone, e la camicia bianca di suo fratello Tim è diventata letteralmente trasparente dalla pioggia che ha preso!
Dobbiamo però riconoscere un merito a Richard Butler: anche in queste condizioni proibitive, la sua interpretazione è fantastica, con gesti da attore e movenze che riescono a sfruttare anche la pioggia, cosa che non poteva certo avere preparato prima.

Insomma, gli Psychedelic Furs hanno saputo ribaltare una situazione proibitiva, e hanno girato un video indimenticabile. Certo, un po’ di merito va anche al regista e alla sua idea, ma sono sicuro che quella sera Tim Pope si sarà portato un ombrello enorme!

The Psychedelic Furs su Wikipedia

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