Phil Collins – Sussudio
#quotefromthe80s
Ah, if she called me I'd be there
I'd come running anywhere, she's all I need, all my life
I feel so good if I just say the word,
Sus-Sussudio
#PhilCollins #Sussudio
Negli anni ’80 le canzoni di amori, struggenti, sensuali, disperati o felicissimi, come è giusto si sprecavano. E naturalmente si sprecavano le canzoni con i nomi di donna come titolo. Alcuni erano nomi tutto sommato normali, come la Rosanna dei Toto, o magari normali nelle lingue anglosassoni, come la Billie Jean di Michael Jackson o la Carrie degli Europe, o anche in altre lingue come la Nikita di Elton John, ma altre avevano dei nomi quantomeno bizzarri, oppure palesemente inesistenti e inventati.
E nel podio di queste donne dai nomi improbabili metterei al terzo posto la Angelia incontrata da Richard Marx su un aereo, forse a pari merito con la Kayleigh dei Marillion, e poi al secondo ci metterei quella Rio che ballava sulla sabbia con i Duran Duran, ma al primo posto dei nomi bizzarri inventati ci deve stare lei, la donna che ha fatto perdere la testa a Phil Collins, anche se lui si sentiva già bene solo a pronunciarne il nome: la mitica Sussudio.
Siamo all’inizio del 1985: Phil Collins sta per lanciare sul mercato il suo terzo album da solista, dopo Face Value e Hello I Must Be Going. L’album è destinato a restare uno dei più amati e venduti nella carriera di Phil; la copertina sarà un primissimo piano del suo volto (come per gli altri due precedenti, ma questo con tonalità arancioni), uscirà a febbraio, e si intitolerà No Jacket Required.
Il titolo dell’album deriva da una arrabbiatura colossale che Phil Collins si prese a Chicago, quando stava per entrare in un ristorante insieme a Robert Plant dei Led Zeppelin, ma non fu ammesso all’interno in quanto non ritenuto abbastanza elegante. Phil fece presente che aveva la giacca richiesta dal dress code, ma la persona all’ingresso gli disse che non era una giacca adatta. Tempo dopo Phil raccontò l’episodio in televisione menzionando il locale, che per scusarsi gli inviò un giaccone sportivo, e gli disse che poteva venire al ristorante quando voleva, e per lui non sarebbe stata richiesta la giacca.
Prima dell’uscita di un album, però, sappiamo che negli anni ’80 si faceva uscire un singolo che favorisse le vendite e facesse nascere attesa e curiosità sull’intero album, e in questo caso il singolo fu appunto Sussudio, che uscì il 14 gennaio 1985. Per chi abita a Milano, fu esattamente la prima notte della grande nevicata del 1985.
La storia di Sussudio nasce un po’ per caso: Phil Collins stava giocando a programmare una batteria elettronica cercando ritmi veloci per le canzoni dell’album, ma non aveva idea sui testi o sulle storie delle canzoni. Quando trovò il ritmo e le sonorità che lo soddisfacevano, in breve tempo trovò gli accordi giusti e compose la parte musicale della canzone.
Intanto che suonava, ebbe l’ispirazione di parlare di un uomo innamorato di una donna di cui conosce il nome, e sa che anche lei lo ama, anche se lei non sa assolutamente nulla di lui, neppure il nome (che poi sarebbe Phil, potevamo dirglielo noi…). Per questo tipo di storia, si ispirò alle prime infatuazioni dei bambini, quando ci si innamora di qualcuno che non si sa nemmeno chi sia. Phil Collins rivelò che probabilmente poteva essere stato ispirato dai racconti di sua figlia, quando era una bambina delle elementari, probabilmente alle prese con i primi invaghimenti.
Phil Collins comincia a improvvisare le parole, e giunto al momento del nome dice “Su-ssu-ssu-dio”, per dire qualcosa che suonasse bene e a tempo con il ritmo, un po’ come se noi dicessimo Tra-lla-llà. Phil non si preoccupò molto del nome, avrebbe poi cercato un nome migliore da sostituire a questa specie di segnaposto.
Solo che, quando poi si mise a cercare un nome migliore, non lo trovò, e alla fine si convinse a lasciare il nome originale Sussudio. Tra l’altro, nella canzone Phil dice una sola volta il nome Sussudio, e per il resto ripete sempre la prima sillaba, dicendo sempre “Sussussudio”.
Insomma, alla fine il nome della ragazza è rimasto per tutti Sussudio. E non solo della ragazza: anni dopo la figlia maggiore di Phil comprò un cavallo (o forse una cavalla) che si chiamava Sussudio, e lo stesso Phil una volta chiese scusa a tutti in anticipo, perché probabilmente qualcuno nel mondo potrebbe aver chiamato una figlia Sussudio.
La canzone ebbe grande successo in tutta Europa, forse anche più che in Inghilterra, e arrivò addirittura al primo posto anche negli Stati Uniti (subito dopo One More Night, tratta dallo stesso album, che negli Stati Uniti era uscita come prima canzone estratta dall’album), ma dobbiamo ricordare che fu anche criticata dalla stampa specializzata, soprattutto nel Regno Unito.
Va detto che Phil Collins in generale non è mai stato molto amato dalla stampa britannica, che in generale lo accusa di aver rinnegato i suoni dei Genesis per virare verso un pop eccessivamente commerciale; in particolare, Sussudio era accusata di essere una canzone con un testo inesistente e una melodia un po’ banale, ma evidentemente piaceva molto alla gente. Probabilmente Phil aveva anche una personalità un po’ ruvida e non si preoccupava di rendersi troppo simpatico ai giornalisti.
Inoltre, la stampa rilevò che Sussudio era eccessivamente simile a una canzone di Prince, 1999. Phil Collins non entrò mai seriamente nell’argomento, ma si limitò a dire che Prince gli piaceva molto e che sicuramente i suoi gusti erano stato influenzati in generale dalla musica di Prince, e in effetti la versione originale di Sussudio era ancora più simile alla canzone di Prince.
Il video, diretto dal regista James Yukich, inizia con un signore che sta portando a spasso il cane, e si trova a passare davanti a un locale da cui esce della musica.
Poi la scena si sposta all’interno del locale, dove Phil Collins e i suoi musicisti stanno allegramente concludendo la serata con questo brano, riuscendo alla fine a coinvolgere un pubblico un po’ distratto e annoiato.
Il locale del video si chiama The Princess Victoria, ed è un pub di Londra situato in Uxbridge Road, nella parte occidentale della città. Ai tempi del video il pub era di proprietà di Richard Branson, poi fondatore del gruppo Virgin, e nello stesso pub Phil aveva girato anche il video di One More Night.
Esiste una versione completa del video, che inizia in salotto, dove appunto il gentleman avvisa la famiglia che uscirà con il cane. La famiglia non gli presta molta attenzione, intenta come è a guardare la televisione e farsi i fatti propri, ma la cosa interessante è che la televisione sta trasmettendo il video di In the Air Tonight! Una autocitazione notevole, ma negli anni ’80 ogni tanto capitava anche questo.
Un’ultima curiosità: la canzone Sussudio ha un suo momento di celebrità nel film American Psycho del 2000, ambientato nel 1987. In una scena famosissima Christian Bale fa un monologo lunghissimo alle due ragazze che ha invitato a casa, e inizia con “Vi piace Phil Collins?” Dopo una serie di considerazioni su Genesis, Invisible Touch, In the Air Tonight, e una serie di fotografie svestite, Bale fa partire questa canzone dicendo “Questa è Sussudio… grande, grande canzone, una delle mia preferite”!
Insomma, probabilmente non chiamerei mia figlia Sussudio, ma per essere un nome inventato e improvvisato, direi che Phil Collins ha trovato il nome giusto per una canzone che doveva entrare nella storia!
Phil Collins su Wikipedia
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