Re-Flex – The Politics of Dancing
#quotefromthe80s
The politics of dancing
The politics of, ooh, feeling good
The politics of moving, aha
Is this message understood?
#ReFlex #ThePoliticsOfDancing
La politica era certamente un tema caldo negli anni ’80. A volte veniva presa molto sul serio, e nascevano canzoni che rievocavano fatti accaduti o magari auspicavano sollevazioni e cambiamenti. Avveniva sia a livello locale soprattutto del Regno Unito, e pensiamo a Sunday Bloody Sunday degli U2 o a Sowing the Seeds of Love dei Tears for Fears, o anche a livello internazionale, e pensiamo a Russians di Sting, Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen, State of the Nation degli Industry, 19 di Paul Hardcastle, o ancora Mandela Day e Belfast Child dei Simple Minds.
A volte invece la politica veniva vista più come elemento di intrigo o veniva magari citata con ironia solo di striscio o con riferimenti in titoli e nomi, come in Election Day degli Arcadia, o nel nome degli Hong Kong Syndikat divenuti famosi con Too Much, o attraverso riferimenti come nel nome dei Picnic at the Whitehouse di We Need Protection.
Nel febbraio del 1983, però un gruppo inglese raggiunse il successo con un proclama politico che trovava per forza d’accordo i giovani di tutta Europa, interessati forse in parte alla politica, ma sicuramente interessati alla musica e alla dance, e stiamo parlando ovviamente dei Re-Flex e della loro bellissima The Politics of Dancing.
I Re-Flex sono stati la classica meteora degli anni ’80, ma grazie alla magia di quegli anni la loro musica è certamente riuscita a durare molto, ma molto più della fama del gruppo. E in un certo senso non è un caso, perché i Re-Flex avevano saputo creare in pieno quei suoni che hanno rappresentato la prima parte degli anni ’80, e per questo la loro musica risulta senz’altro ancora familiare per chi li aveva conosciuti, anche se magari non ricorda il nome del gruppo.
I Re-Flex si erano formati nel 1981 a Londra, e nel giro di poco tempo la loro formazione aveva visto varie uscite ed entrate. A un certo punto nel gruppo si trovavano anche Phil Gould e Mark King, che a breve lasceranno i Re-Flex per fondare i Level 42. Diciamo che comunque nel gruppo c’erano sempre i due fondatori storici, il cantante John Baxter e il tastierista John Fishman, quello che nel video vediamo sulla sinistra con la canotta rossa, autore di quasi tutte le canzoni. In effetti girava per Londra con un registratore, un walkman o qualcosa del genere, e quando si sentiva ispirato canticchiava e registrava, poi a casa ci lavorava un po’ e si presentava dal resto del gruppo con la canzone praticamente pronta.
The Politics of Dancing era il loro singolo di debutto, e fu decisamente un buon successo, arrivando anche nelle top ten in molti Paesi europei. La canzone si apre con una provocazione, immaginando cosa succederebbe se i politici fossero dei DJ, ed ecco che il link tra politica e musica è pronto: per soddisfare i desideri e le ambizioni dei giovani, ci vuole la politica della dance, una politica che faccia sentire bene le persone.
Il video è altrettanto semplice e simpatico, ma se guardiamo bene contiene alcuni degli stereotipi degli anni ’80, come la tentazione di ballare per le strade (che di lì a poco ispirerà tutto il filone della street dance), l’incubo della guerra, stilizzata con una cartina dell’Inghilterra dove le truppe vengono spostate con dei bastoncini, e c’è pure un primissimo abbozzo di morphing, la trasformazione di un volto in un altro, che verrà poi esaltata nel video di Cry di Godley and Creme, che è praticamente un unico morphing dall’inizio alla fine. In questo caso, il morphing è tra una versione più adulta del cantante John Baxter, e la versione reale, in una transizione certamente un po’ artigianale, ma simpatica.
Dopo questa canzone e questo album, i Re-Flex non seppero ripetersi e la loro storia si fermò nel 1987 dopo altri due album che non ebbero successo. Dal 2010 Fishman ha ripreso la pubblicazione della loro musica e ha creato altri album, ma direi che la storia dei Re-Flex tutto sommato resta confinata nel successo di The Politics of Dancing, che nel corso degli anni è apparsa come colonna sonora in film come Atomica Bionda con Charlize Theron, o in videogames prodotti decenni dopo.
Insomma, il Regno Unito e tutto il mondo sono ovviamente molto cambiati dai primi anni 80, ma siamo sicuri che la politica della dance e dello stare bene continua ad avere la maggioranza dei voti anche dopo tanti anni!
Re-Flex su Wikipedia
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