Toto – Africa
#quotefromthe80s
I know that I must do what's right
As sure as Kilimanjaro rises like Olympus above the Serengeti
I seek to cure what's deep inside
Frightened of this thing that I've become
#Toto #Africa
Alla fine di ottobre del 1982 usciva una delle più belle canzoni della prima parte degli anni ’80. I Toto erano in un momento favoloso della loro grandissima carriera; nel mese di aprile era uscito uno dei loro album migliori, “Toto IV”, trascinato dal successo travolgente di “Rosanna“, e pochi mesi dopo anche “Make believe” aveva riscosso un buon successo.
Ci fu un po’ di discussione su quale canzone fare uscire come terzo singolo. Sì, perché “Africa” all’inizio non aveva convinto neppure i Toto stessi! E in effetti la inserirono nell’album praticamente per esclusione, perché serviva assolutamente un’altra canzone per chiudere il disco, insomma, e in effetti alla fine la decisione fu imposta da un manager della loro casa discografica, la CBS, e la canzone finì per completare l’album. Il chitarrista Steve Lukather ricorda di avere considerato “Africa” come la peggior canzone dell’album, convinto che non avrebbe mai funzionato, e che il testo fosse privo di senso, ma aggiunge anche di non essere mai stato in grado di predire quali canzoni avrebbero colpito il pubblico!
La canzone nasce dall’ispirazione del tastierista David Paich, che in effetti è anche protagonista del video e canta le strofe (mentre i ritornelli sono cantati da Bobby Kimball). Paich era rimasto impressionato da un documentario sull’Africa che ne mostrava le difficoltà estreme e la sofferenza dei propri abitanti. All’inizio degli anni ’80 la consapevolezza delle condizioni di alcune zone del mondo era praticamente inesistente, affidata a notiziari, quotidiani, e a pochi documentari. Naturalmente Paich era rimasto colpito dalle situazioni di indigenza, ma anche dal fascino surreale e primordiale della immagini, dei panorami, della natura e in sostanza dall’essenza del continente africano.
E così inventò una storia d’amore con aspetti piuttosto profondi. Il contesto non entra nello specifico, ma in sostanza il protagonista sta per ricevere la visita della donna che ama, e quando lei se ne andrà, se lui vorrà seguirla e stare on lei, dovrà lasciare e dire addio al suo continente. C’è però un aspetto più profondo nelle frasi del protagonista, che in alcuni momenti riflette su come si sia trasformata la propria vita. E qui non stiamo parlando del ragazzo in Africa, ma è lo stesso Paich che dà voce alla propria frustrazione per come il suo lavoro stia ormai controllando la sua vita in ogni dettaglio, fino al punto da condizionare la sua vita sociale e la sua aspirazione di farsi una famiglia.
Il video è fantastico e coglie entrambi gli aspetti della canzone, aggiungendo se possibile ulteriori suggestioni. L’Africa è naturalmente presente attraverso immagini, simboli, contesti. Ma il video, diretto da Steve Barron che fu il regista anche del video di “Rosanna”, aggiunge una dimensione di mistero, di magia, la forza della natura ma anche dei sentimenti simboleggiata dal fuoco finale.
“Africa” resta, sopo tanti anni, una canzone sempre attuale. Assolutamente moderna nei suoni, fondamentale per la carriera dei Toto, che già allora erano tutti grandissimi musicisti, ma anche in grado di lasciare un segno indelebile sulla potenza evocativa degli anni ’80.
Toto su Wikipedia
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