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Phil Collins – Another Day In Paradise
Eravamo quasi alla fine del novembre 1989 quando uscì “…But Seriously”, un grandissimo album dell’immenso Phil Collins. Ora, se dovessi dire chi ha letteralmente attraversato gli anni 80 rimanendo sempre sé stesso, forse direi Phil Collins. La sua fama non ha mai conosciuto flessioni, come invece capitò ad altri gruppi, per esempio.
Certo, anche Madonna e Prince non hanno mai conosciuto flessioni, ma Phil Collins viene da più indietro, e fin dai tempi di “In the air tonight“, del 1981, attraverso “Mama”, “Sussudio”, “Easy lover”, e con album come “No jacket required”, Phil Collins ha davvero attraversato gli anni 80 dal primo all’ultimo giorno. Forse solo Michael Jackson in America ebbe una storia simile.
E per questa canzone, così come per il nuovo album, Phil Collins scelse davvero il momento giusto, perché in poche settimane questa canzone arrivò al primo posto della classifiche americane, e ci rimase per alcune settimane. Morale: questa canzone fu l’ultima numero uno degli anni 80, e la prima degli anni 90.
La canzone tratta un tema delicato, quello dei senzatetto. Phil ne rimase scioccato dopo una visita a Washington, a pochi metri dal Campidoglio, e si accorse poi che questo triste fenomeno stava aumentando di dimensioni anche in Europa. Qualcuno lo criticò, dicendo che comunque Phil era benestante, ma Phil rispose che questo non gli impediva di aprire gli occhi e vedere le condizioni di chi era meno fortunato di lui.
Phil Collins è davvero stato una figura insostituibile degli anni 80, non solo per il suo modo di suonare la batteria, ma anche per la profondità dei sentimenti espressi nelle sue canzoni. Un grandissimo artista che ha davvero dato un carattere agli anni 80.
#quotefromthe80s
She calls out to the man on the street
He can see she's been crying
She's got blisters on the soles of her feet
Can't walk but she's trying
#PhilCollins #AnotherDayInParadise
Phil Collins su Wikipedia
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