Scorpions – Wind of change
In effetti gli anni 80, così come non cominciarono il 1/1/1980, non terminarono neppure il 31 dicembre 1989, ma alcune settimane prima.
Terminarono di sera, era un giovedì, una sera piovosa, ed ero con alcuni amici a casa di una amica comune. Già nel telegiornale della sera si erano rincorse alcune notizie piuttosto confuse, ma nel paio d’ore successive gli eventi presero la classica piega del tutto inattesa. E così eravamo in questo bel salotto, la sera del 9 novembre 1989, cinque o sei di noi e la famiglia della nostra amica, incollati alla televisone, increduli nel vedere quelle immagini in diretta da Berlino.
Una folla oceanica di persone si ammassava da entrambi i lati del Muro, perché poche ore prima un portavoce della Repubblica Democratica Tedesca, la Germania Est insomma, aveva annunciato che presto sarebbe stato possibile attraversare il confine. Un giornalista gli chiese “quando, esattamente?” La leggenda vuole che nessuno sapesse bene quando, e il destino suggerì le parole al portavoce: “anche subito!”
Certo, questo episodio scatenò l’isteria, ma la situazione era già in fortissima evoluzione da mesi, da anni. C’erano state le visite di Papa Wojtyla in Germania e Polonia nel 1987 e la successiva vittoria di Solidarnosc e Lech Walesa, c’era stato Ronald Reagan che a Berlino aveva chiesto a Gorbaciov “Apra quelle porte per favore”; c’era stato un concerto di Springsteen a Berlino Est, e due mesi prima l’Ungheria aveva aperto la frontiera con l’Austria. Così si arrivò al 9 novembre, non fu una notte casuale.
Fu certamente un momento storico. Chi è nato dopo il 1990 con tutta probabilità non conosce i nomi di Honecker, del generale Jaruzelski, di Ceausescu, per esempio. Termini come “DDR”, “Jugoslavia”, “Cecoslovacchia”, “URSS”, “Leningrado” sono lontanissimi. Quel muro si sbriciolò in poche ore. C’era sempre stato, nella mia vita. Non lo avevo mai visto ma per noi era davvero il confine del mondo.
E quella sera il mondo cambiò. E in breve tempo dovette trovare nuove regole, nuovi protagonisti, e in un certo senso anche nuove paure. E per questo motivo quella sera finirono gli anni 80. Il mondo, il mio mondo, era diventato grande.
Da tanti anni ormai parliamo di musica e riviviamo insieme quegli anni bellissimi giorno dopo giorno. Dovremo cambiare qualcosa anche noi. Ne parleremo nei prossimi giorni. Per oggi, godiamoci questa canzone storica, cantata da un gruppo tedesco… e per una volta chiediamo aiuto al 1990!
#quotefromthe80s
Distant memories
Are buried in the past forever
I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change
#Scorpions #WindOfChange
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