Living in America - James Brown - 80sneverend - So sober and elegant

Sobri ed eleganti

James Brown – Living in America

#quotefromthe80s
Living in America - eye to eye, station to station
Living in America - hand to hand, across the nation
Living in America - got to have a celebration
Rock my soul
#JamesBrown #LivingInAmerica

Gli anni 80 erano popolati di personaggi sobri e dignitosi, fini, eleganti, mai sopra le righe. Nella vita di tutti i giorni, nelle canzoni, e anche nei film, c’era solo gente molto regolare. E poi stile, composta eleganza da tutte le parti, pensiamo al Boy George di Karma Chameleon, o alla Cyndi Lauper di Girls Just Want To Have Fun, alla futuristica compassata eleganza di gente post-punk come i Sigue Sigue Sputnik di Love Missile F1-11.

Il più sobrio di tutti però, era un personaggio che negli anni ’70 era già in testa alle classifiche, e l’ultima volta ci era stato nel 1976. Da lì in poi, benché fosse molto amato ed apprezzato, la sua stella aveva un po’ iniziato a declinare, e a restare confinata nel mondo del funk, piuttosto lontano dalle classifiche pop che tanto attiravano gli adolescenti. Finché…

Finché tra 1984 e 1985 un grandissimo attore che si era reinventato più volte nella vita e con i suoi personaggi, Sylvester Stallone, e stava lavorando al suo prossimo film, contattò questa leggenda del funk e del soul perché aveva bisogno di una canzone molto molto particolare.

Eh sì, perché Stallone stava lavorando a uno dei suoi film più grandi e famosi, Rocky IV, una vera metafora del clima di guerra fredda della metà degli anni ’80, che sarebbe uscito appunto a fine 1985, circa un mese prima di Natale.

Sono sicuro che ricordate perfettamente la storia: l’Unione Sovietica lancia un guanto (da puglie, in questo caso) di sfida agli Stati Uniti, proponendo un match tra il campione olimpico Ivan Drago e Rocky Balboa. In realtà è Apollo Creed, campione mondiale, a raccogliere la sfida nonostante sia ormai fuori dal giro del pugilato, e Creed muore nel combattimento con Ivan Drago.

In seguito, viene organizzato il match tra Rocky e Drago a Mosca il giorno di Natale, e… e il resto è storia del cinema, direi.

Quindi, la vicenda umana e pugilistica era anche affiancata da un aspetto appunto di patriottismo e di competizione con l’Unione Sovietica, come spesso accadeva nella realtà e nella lettura cinematografica, musicale e letteraria di quegli anni. E per caricare il pubblico americano prima del match di Apollo contro Drago, ci voleva la canzone giusta, cantata dalla persona giusta. Per questo Stallone si rivolse a James Brown, “the Godfather of Soul”, il padrino del soul.

All’inizio James Brown non è troppo convinto dalla proposta, anche perché si trova decisamente in una fase calante della sua carriera, ma decide di affidarsi ugualmente a Stallone, che non solo ha saputo reinventarsi diverse volte nella sua carriera, ma era anche conosciuto per la sua capacità di rinnovare anche le carriere degli altri.

La canzone viene scritta da un musicista soul, Charles Midnight, che ha lavorato a molte colonne sonore in carriera, insieme a un personaggio che era già conosciuto anche nel mondo del pop, Dan Hartman, che aveva avuto grande successo nel 1984 grazie alla canzone I Can Dream About You, tratta dalla colonna sonora del film Strade di Fuoco (Streets of Fire).

Il testo della canzone attraversa letteralmente l’America dal punto di vista di chi guida i mastodontici camion sulle highways oppure i lunghissimi treni che attraversano il territorio, e deve viaggiare giorno e notte sorretto anche dalla musica. Vengono anche citate diverse città americane, perché, come dice il testo, anche se non stai cercando la terra promessa, potresti comunque trovarla sotto uno di questi nomi familiari, come New Orleans, Detroit, Chicago, Atlanta, New York City…

In pratica, un inno al patriottismo ma anche alla semplicità e alla forza dei sentimenti funk e soul, cantato da un santone glitterato di blu che alla fine viene coperto da un mantello, gesto che era un po’ la scena finale dei suoi concerti, una specie di marchio di fabbrica. Sicuramente una canzone vigorosa e trascinante, che caricava Apollo e il pubblico prima del combattimento con Ivan Drago.

La canzone ebbe grande successo, trainata anche dal successo del film, e di fatto divenne sicuramente una delle canzoni più conosciute di James Brown, e per la nostra generazione probabilmente resta la canzone più conosciuta di quel personaggio così eccentrico e carismatico che avevamo imparato a conoscere nei panni del reverendo Cleophus James del film The Blues Brothers.

Insomma, per James Brown il miracolo del successo americano si ripeteva ancora una volta, grazie a un grande film, a un grande attore e regista, e ovviamente a una grandissima canzone.

James Brown su Wikipedia

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