DATA – Living Inside Me
#quotefromthe80s
No, I've got no (inhibitions)
It's only you (I'm thinking of)
You're living inside me
Without a clue to where you're bound
#DATA #LivingInsideMe
Uno dei primi ricordi relativi al 1983 si riferisce a un gruppo che era decisamente poco conosciuto ma che aveva assolutamente tutte le carte in regola per sfondare nel mondo della musica elettronica e da discoteca. Mi vien da pensare che forse a questo gruppo mancava soprattutto una cosa, una casa discografica capace di dare loro visibilità oltre l’ambito delle discoteche, per farli entrare nel mondo del pop vero e proprio, ed è davvero un peccato.
L’anima di questo gruppo era Georg Kajanus, un musicista tutt’altro che banale. Nato in Norvegia ma di nobile discendenza russa, preferì usare il cognome della madre, artista e scultrice finlandese e figlia del secondo musicista più importante della Finlandia dopo Sibelius, anziché il pomposo nome di famiglia Tjegodaiev (o Tchegodaieff secondo la fonetica russa). Kajanus aveva già fatto diversa gavetta negli anni 70, e in particolare era stato la voce e il compositore principale del gruppo dei Sailor, che avevano avuto una certa visibilità soprattutto in Inghilterra.
Quando i Sailor si sciolsero, verso la fine degli anni 70, Kajanus iniziò a lavorare al suo nuovo progetto, con due punti fermi: avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente sulla musica elettronica, visto che gli strumenti a disposizione permettevano ora molto di più rispetto ai tempi dei Sailor, e visto che la new wave era ormai la tendenza dominante in gran parte dell’Europa, e soprattutto si convinse di aver bisogno di una voce diversa, e precisamente di una voce femminile.
Per quanto riguarda il primo punto, Kajanus lo vedeva raggiungibile: aveva talento musicale ed esperienza sufficienti per poter creare i nuovi suoni e ritmi che aveva in testa senza bisogno di aiuti esterni. Per quanto riguarda la voce, il destino lo aiutò facendo incrociare la sua strada con quella di due sorelle inglesi, Francesca e Phillipa Boulter, indicate con i nomi di Frankie e Phil, figlie di un famoso tenore inglese e anche loro con esperienze nel settore emergente della new wave e del technopop.
E così a partire dal 1981 inizia la storia dei DATA, il nome che Kajanus diede al gruppo che aveva appena creato. Così come INXS, anche DATA andrebbe scritto sempre in maiuscolo, anche se sicuramente i due gruppi hanno avuto visibilità ben diversa. Nel primo album Phillipa aveva un ruolo più visibile, ma nel 1983, il momento di maggior visibilità dei DATA, il suo ruolo era molto ridotto, e praticamente nelle apparizioni televisive comparivano quasi sempre solo Kajanus e Frankie Boulder. Una formazione uomo donna che a quei tempo richiamava molto gli Yazoo o gli Eurythmics.
Nelle prime settimane dell’anno era uscito il loro secondo album, intitolato 2-TiME (notare la i minuscola all’interno di un titolo tutto maiuscolo) che era davvero un capolavoro di pop elettronico. In particolare, uscì un singolo con due canzoni spettacolari sui due lati. La prima era la bellissima Living Inside Me, mentre sul retro si trovava A-O No Bungalow, che ebbe successo qualche mese dopo, forse aiutata dal ritmo e dai suoni più estivi. Phillipa Boulter lascerà il gruppo poco dopo l’uscita dell’album.
Sulla copertina del disco compaiono caratteri strani: il titolo della canzone e le altre informazioni sono scritte in un alfabeto che richiama graficamente il cirillico, forse un riferimento alle origini russe di Kajanus.
Living Inside Me era la classica canzone fortissima, penalizzata però da una distribuzione un po’ limitata. Il buon Kajanus avrebbe senz’altro meritato di più, perché la canzone ebbe un successo clamoroso nelle discoteche europee e addirittura americane, dove divenne davvero una hit famosissima. In Europa, in particolare, nei primi mesi del 1983 Living Inside Me era davvero la canzone che sentivi ogni sera nei club, insieme a successi come Last Night a DJ Saved My Life degli Indeep o Masterpiece di Gazebo.
Del resto, la canzone non aveva neppure un vero video, per cui dobbiamo accontentarci dei soliti spezzoni di trasmissione. Peccato, perché i suoni elettronici di Kajanus abbinati alla voce ipnotica di Frankie Boulter, ai suoi occhi di ghiaccio e al suo portamento davvero regale, con movimenti molto lenti e un look spesso ricco di capi di pelle nera, potevano dare un destino completamente diverso alla storia dei DATA.
DATA su Wikipedia (in inglese)
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