Wang Chung – Dance Hall Days
#quotefromthe80s
And you need her
And she needs you
We were so in phase
In our dance hall days
We were cool on craze
#DanceHallDays #WangChung
A metà gennaio del 1984 entrava nelle classifiche una canzone uscita da pochi giorni che parlava di ballo e sale da ballo, “Dance Hall Days”. L’argomento era un po’ retro, ma i suoni erano molto moderni e la canzone nel complesso risultava accattivante e originale. Oltre alla canzone però restava nella mente anche il nome curioso del gruppo, che suonava decisamente cinese: Wang Chung.
E in effetti era cinese! All’inizio il gruppo scriveva questo nome in modo diverso: Huang Chung. E gli esperti di cinese sostengono che fosse più corretto, dal punto di vista della traslitterazione. Huang Chung, che credo significhi più o meno “campana gialla”, in realtà indica la prima nota delle scale musicali cinesi, un po’ come il nostro Do.
Solo che “Huang Chung” andava pronunciato proprio come lo leggiamo noi italiani o i tedeschi o gli spagnoli, ma gli anglofoni lo leggevano in modo diverso. per questo, nel 1983 (dopo sei anni di carriera con buone soddisfazioni) la casa discografica suggerì di cambiare l’ortografia del nome del gruppo e renderlo così più semplice da pronunciare correttamente per chi parlava inglese (cioè mezzo mondo). E così il nome divenne “Wang Chung”.
“Dance Hall Days” in realtà era già stata lanciata (dagli Huang Chung) nel 1982, ma non aveva avuto grande successo. E così l’anno seguente, mentre lavoravano al loro album “Points on the curve” (molto bello) ne incisero una nuova versione, che fu baciata dal successo.
“Dance Hall Days” è certamente una canzone nostalgica, e nel testo rievoca i giorni felici in cui il protagonista passava giornate e serate nelle sale da ballo. In realtà è anche una canzone autobiografica, in un certo senso, perché il padre di Jack Hues, leader dei Wang Chung, suonava nelle sale da ballo quando il figlio era piccolo, e in seguito Jack, che a sua volta iniziava a suonare, lo aveva seguito e accompagnato spesso e avevano anche suonato insieme.
Di questa canzone furono fatti due video; una prima versione era stata creata dal regista utilizzando immagini e filmini degli anni Quaranta e Cinquanta anche suoi personali, in cui egli stesso appare da neonato. In mezzo a queste immagini ci sono sequenze in cui i Wang Chung cantano con maglioncini improbabili e suonano il violino. La seconda versione è quella più famosa, ambientata nello scenario della sala da ballo, nel pieno dello splendore, con i Wang Chung che suonano. Il video inizia e finisce in bianco e nero con Jack Hues per strada, fuori dalla sala, ma diventa a colori quando lui si trova all’interno della sala da ballo.
Jack Hues (che in realtà si chiama Jeremy Ryder, e prende il nome d’arte dallo “J’accuse” di Emile Zola) e i Wang Chung ebbero un destino particolare durante il loro periodo di successo. Benché siano assolutamente inglesi (Hues è nato nel Kent) ebbero molto più successo negli Stati Uniti che in Inghilterra. “Dance Hall Days” ebbe certamente successo anche nel Regno Unito, ma in America spopolò letteralmente, fino ad essere inclusa nella colonna sonora del film “Vivere e morire a Los Angeles”. Da lì in poi i Wang Chung ebbero successo soprattutto in America. rischiarono di vincere anche un MTV award, che però al voto finale andò a “Sweet dreams (are made of this)” degli Eurythmics.
Il che però tutto sommato piaceva a Jack e ai suoi compagni: quando andavano in tournee vivevano dei periodi da star in America, ma poi tornavano in Inghilterra dalle loro famiglie e riuscivano a vivere una vita tutto sommato tranquilla e riservata perché appunto in Inghilterra per vari motivi avevano una notorietà molto più contenuta. Insomma, a modo loro erano eroi dei due mondi, ma due mondi ben diversi, in cui l’America era una specie di immensa sala da ballo!
Wang Chung su Wikipedia
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