Aneka – Japanese Boy
#quotefromthe80s
A word of explanation, that's all.
It would stop me climbing the wall.
It's breaking up the happy home.
Mister can you tell me where my love has gone?
#Aneka #JapaneseBoy
Cosa hanno in comune una distinta signora scozzese con voce da mezzosoprano, gli anni 80 e il Giappone? Come si passa da scogliere di lavanda e erica a kimoni e ombrellini?
Dovremmo chiederlo a Mary Sandeman, cantante folk di carattere che un giorno del 1981 disse ai suoi autori che voleva cimentarsi con il mondo del pop. Gli autori non diedero molto peso alla cosa, finché un giorno lei dichiarò che aveva prenotato lo studio di registrazione e quindi era tutto pronto per registrare la sua canzone pop.
Gli autori trasalirono: non avevano preso sul serio la sua richiesta e non avevano nulla di pronto. Così misero insieme una melodia orecchiabile e un po’ di spezzoni da altre mezze canzoni che stavano scrivendo. E diciamo che la canzone a questo punto c’era, e fu distribuita nel Regno Unito ma non destò grande interesse.
Mary aveva anche trovato un nome d’arte: sfogliando ‘elenco telefonico di Edinburgo aveva trovato il nome Anika, e decisa di adottarlo, dopo averlo però cambiato in Aneka per evitare discussioni e rivendicazioni.
La canzone arrivò poi sui tavoli di una casa discografica tedesca che la lanciò in Germania, dove esplose il successo, e nell’agosto del 1981 la canzone scalò le classifiche di mezza Europa.
A questo punto però c’era un altro problema: la brava Mary aveva un look e un portamento che non andavano molto d’accordo col pop: era una sofisticata signora che aveva superato i 30 anni, piuttosto alta e solenne nei movimenti, e si vestiva come si conveniva a una madre di due figli sposata a un signore scozzese anche lui conosciuto. Insomma: quanto di più lontano dall’immagine di teenagers sfrenate come Lio, per esempio.
Per fortuna qualcuno della produzione arrivò con un kimono e una parrucca come quelle di Tomas Milian quando faceva il cinese, e così nacque la Aneka che conosciamo e che amiamo! Tra l’altro, va detto che la canzone non venne neppure distribuita in Giappone, dove invece veniva considerata “troppo cinese”.
Dopo “Japanese Boy”, Aneka interpretò altre canzoni pop, ma non trovò più lo stesso successo. Probabilmente rimase anche prigioniera del personaggio, che andava benissimo per questa canzone, ma richiedeva sicuramente altri cambi di look per le canzoni successive.
Morale: dopo alcuni anni Mary Sandeman decise di chiudere con l’esperienza di Aneka, e tornò alla sua amata musica folk scozzese. Siccome è una persona risoluta, negli anni scorsi rifiutò di partecipare a una trasmissione sugli anni 80, per non dovere andare a Londra, e soprattutto non dover rivestire i panni di Aneka. Poi, anni fa, decise di chiudere proprio con la musica in generale, e di ritirarsi a vita privata. E oggi pare che lavori a tempo perso come guida turistica nella città scozzede di Stirling
Infine, se avete meno di 30 anni e vi state chiedendo dove avete sentito questa canzone, molto probabilmente la avete sentita giocando a GTA Vice City sulla radio Flash FM.
Aneka su Wikipedia
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