U2 – Sunday Bloody Sunday
#quotefromthe80s
Broken bottles under children's feet
Bodies strewn across the dead-end street
But I won't heed the battle call
It puts my back up, puts my back up against the wall
#U2 #SundayBloodySunday
La prima cosa che Bono dice quando nei concerti introduce Sunday Bloody Sunday è proprio questa: non è una canzone di ribellione. Certo, è una canzone particolare che si muove sul filo di una tematica molto delicata, al confine di storie ed episodi dolorosi, ma non è una canzone scritta per dividere o mettere popoli uno contro l’altro.
Bono si ricorda bene la Bloody Sunday del gennaio 1972, quando l’esercito del Regno Unito sparò sulla folla che protestava nella cittadina di Derry (che gli unionisti chiamano ancora Londonderry), cittadina dell’Irlanda del Nord al confine con la Repubblica d’Irlanda. Era un ragazzo di undici anni, ai tempi. Un ragazzo di madre protestante e padre cattolico, che non poteva capire né tantomeno giustificare la violenza in genere, e soprattutto la violenza ispirate dalla politica con il pretesto di motivi religiosi.
Questo ricordo rimase ben chiaro in lui, ed era destinato a riapparire dieci anni dopo, nel 1982, quando gli U2 si trovavano a New York e furono invitati a partecipare a uno spettacolo e a una parata per celebrare l’Irlanda nel giorno di San Patrizio.
Man mano che il giorno si avvicinava, però, la manifestazione mostrava connotati sempre più politici, e quando seppero che sarebbero stati presenti, e probabilmente protagonisti, alcuni membri dell’IRA, organizzazione politica armata, gli U2 ritennero opportuno cancellare la loro partecipazione, per restare fedeli a qualsiasi tipo di condanna della violenza. Non fu semplice, spiegare a New York, in una piazza piena di orgogliosi irlandesi, perché il gruppo pop più celebre d’Irlanda decideva di non partecipare a una celebrazione dell’Irlanda. Credo abbiano rischiato la vita.
In ogni caso, quell’episodio fu la scintilla che fece nascere questa canzone. La musica in un certo senso nacque separatamente; The Edge la aveva scritta nell’estate del 1982 mentre Bono era in luna di miele con la sua novella sposa. E The Edge non pensava alla maledetta domenica, probabilmente viveva un periodo di tensione personale che scaricò in questa musica. Bono però ci mise le parole e alcuni dettagli, e cosi, nel marzo del 1983, usciva questa canzone destinata a essere per sempre tra le più amate degli U2. Solo pochi giorni prima era uscito il loro terzo album, War, preceduto da altri due singoli, New Year’s Day e Two hearts beat as one, che ebbero moderato successo.
Tra l’altro, prima dell’uscita del disco, gli U2 provarono a suonare la canzone in un concerto a Belfast. Bono fu chiaro con il pubblico prima di iniziare: se questa canzone non vi piace, non la suoneremo mai più. Ma le tremila persone presenti andarono in delirio, e così si accese il semaforo verde per questa grandissima canzone.
Il testo mette le cose in chiaro: non è questione di chi ha torto o ragione, è questione che non si può, non si deve più morire per storie come questa. Fino a quando, leggendo le incredibili notizie dei giornali, ci troveremo a dover cantare canzoni come questa? Ecco la vera domanda che sconvolge Bono. E per chiarire gli intenti antimilitaristici, Bono inserisce nel testo diversi riferimenti alle sacre scritture.
E col tempo, il significato antimilitare e anti violenza della canzone diventa ancora più evidente, perchè durante i concerti, per contrastare i tamburi marziali all’inizio della canzone, Bono annuncia appunto che non è una canzone di ribellione, e durante l’esecuzione sventola una bandiera bianca. Lo vediamo anche nel video, che riprende una esibizione tenuta pochi mesi dopo l’uscita della canzone negli Stati Uniti, poco fuori Denver, in una serata di pioggia e nebbia che esalta tutta l’energia degli U2 e di questa canzone.
Sunday Bloody Sunday, anche se viene spesso considerata una canzone politica o di protesta, è in realtà una canzone contro ogni forma di violenza e contro le atrocità di ogni conflitto. Penso che sia stata determinante per l’evoluzione del successo degli U2, che con essa hanno toccato punte di successo e di celebrità mai raggiunte prima. E dopo questo singolo, supereranno il loro stesso successo ogni volta, di canzone in canzone, in una ascesa irresistibile.
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