Desireless – Voyage Voyage
#quotefromthe80s
Voyage, voyage
Plus loin que la nuit et le jour (voyage, voyage)
Voyage (voyage)
Dans l'espace inouï de l'amour
#Desireless #VoyageVoyage
Voyage Voyage è sicuramente una di quelle canzoni che hanno avuto un impatto possibile solo negli anni 80. La canzone entrò nelle classifiche di mezza Europa nel dicembre del 1986, ma la storia di questa canzone, e ovviamente della sua interprete, cominciano diversi anni prima. Direi che iniziano proprio nel 1980, quando Claudie Fritsch, ragazza della buona borghesia francese, dopo un paio di anni di studi appassionati sulle filosofie orientali, parte per un viaggio in India che cambierà la sua esistenza. Questo viaggio infatti la avvicina sempre più alle filosofie e alle religioni studiate, e che forse determinò anche il suo avvicinamento al mondo della musica. Nei primi anni ’80 infatti Claudie iniziò a prepararsi come cantante e a collaborare con diversi musicisti francesi, pubblicando anche un paio di singoli.
Nel 1986 però ci fu appunto la svolta della vita, quando produsse e interpretò la bellissima Voyage Voyage. Claudie dovette trovarsi un nome d’arte, e scelse il nome inglese di Desireless, senza desideri, ispirato alla filosofia di Gopala Krishna di cui era una studiosa. Naturalmente in Francia il suo nome veniva solitamente pronunciato “Desirlès”
L’impresa non era per niente facile: una cantante semisconosciuta (solo un pochino in Francia), francese, che cantava in francese, al di fuori delle collaborazioni e della case di produzione internazionali. I presupposti non erano i migliori se consideriamo che peraltro lei, Desireless, viaggiava per i 35 anni, aveva un certo fascino un po’ new wave, ma non giocava sulle corde della seduzione, e anzi da anni adottava un look piuttosto androgino.
Eppure… eppure la canzone era fortissima. Non ci sono altre parole. il testo parla di un ipotetico viaggio intorno al mondo, e oltre alla Spagna vengono nominati una serie di posti esotici: il Sahara, le isole Fiji, ma si parla naturalmente anche di fiumi indiani, e viene menzionato il Gange. La voce meravigliosa di Desireless sembrava fatta esattamente per gli alti e bassi di questa canzone che parlava di viaggi, di mondo, giocava con le salite e le discese delle note per rievocare il viaggio. E a me ricordava il Vate, il Battiato che con le sue melodie rievocava il volo nella sua “Gli uccelli”. Il tema del viaggio verrà ripreso un paio di anni più tardi da Enya con la sua Orinoco Flow, che sebbene con suoni e ritmi diversi, di fatto compie lo stesso esercizio, fortunatamente scegliendo località diverse dove approdare.
Il video era carino, anche se non ebbe grandissima diffusione. In una casa d’altri tempi persone di diverse generazioni sono occupate in diverse attività: alcune anziane signore giocano a carte, due innamorati si corteggiano, e altri personaggi vivono le loro storie. Nel salore c’è Desireless che con l’aiuto di un proiettore acceso all’inizio del video, canta la canzone con ambientazioni suggestive di sfondo. Sicuramente è un video piuttosto surreale.
Voyage Voyage fu un enorme successo e raggiunse la prima posizione in dodici Paesi tra cui l’Unione Sovietica, ma in Francia si fermò alla seconda posizione. Dopo il successo di Voyage Voyage, Claudie\Desireless rimase nel mondo della musica e pubblicò diversi altri lavori, sempre con cadenze piuttosto blande, ma sempre con musiche e collaboratori ricercati. Il suo look già inusuale virò verso il completamente destrutturato, e man mano si presentò con capelli sempre più corti e tuniche sempre più colorate. Nonostante sia stata sempre piuttosto riservata, dopo tanti anni possiamo dire che grazie a Voyage Voyage, Desireless è rimasta comunque una icona degli anni ’80!
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