Run-D.M.C. ft. Aerosmith – Walk This Way
#quotefromthe80s
So I took a big chance at the high school dance
With a missy who was ready to play
Was it me she was foolin'?
'Cause she knew what she was doin'
And she taught me how to walk this way
#WalkThisWay #RunDMC #Aerosmith
Il 4 luglio, lo sappiamo, è una data cara agli americani, è il famoso Independence Day. E ci vuole del coraggio per fare uscire una canzone il 4 luglio, quando probabilmente tutta l’America è chiusa per ferie. Ma i Run-D.M.C. insieme al loro DJ che poi è il grande Jam Master Jay, non se ne curarono più di tanto, e nel 1986 presentarono al mondo quella che forse è diventato il loro brano più famoso.
Dietro, come sempre, c’è una storia incredibile. La storia di una canzone scritta nel 1975 da un gruppo hard rock che oggi è famosissimo, ma che nella metà degli anni 80 non se la passava per niente bene. Eh sì, perché gli Aerosmith erano sul viale del tramonto, altroché. Ma andiamo per ordine. Come dicevamo nel 1975 la versione originale di “Walk this way” aveva avuto un successo limitato. Era una canzone anche un po’ improvvisata, perché la leggenda vuole che il titolo sia nato quasi prima il titolo della canzone. Gli Aerosmith dovevano registrare, avevano la musica e il riff, ma non avevano le parole. Quando si incontrarono dopo un pomeriggio di bighellonamento in giro per New York, una parte del gruppo era stata a Times Square a vedere “Frankenstein Junior”, film meraviglioso in cui Marty Feldman, nel personaggio di Igor, a un certo punto con un gioco di parole dice a Gene Wilder di seguirlo (“Walk this way!”), e inizia a camminare zoppicando. Ovviamente Gene Wilder lo prende alla lettera e inizia a zoppicare anche lui. Questa scena fece talmente divertire la band, che decisero che la canzone si sarebbe intitolata esattamente così.
Poi Steven Tyler compose il testo attorno a questa frase, ma la leggenda vuole che sfortunatamente avesse lasciato sul taxi i fogli con il testo mentre andava nello studio di registrazione. E così in fretta e furia dovette cercare di ricordarsi le parole, ma dovette inventare parecchio sul momento. Per evitare di dimenticarsi le parole intanto che registrava, le scrisse su una parete, ma vabbé.
La canzone era fin troppo esplicita, e parlava delle prime esperienze sessuali di un ragazzo che attraverso il mondo dei college e attraverso il classico schema americano fatto di party e cheerleaders disinibite, fa le sue prime esperienze. Una canzone così fece successo solo nel piccolo mondo di supporter hard rock bianchi e maschi degli Aerosmith, ma non vide le classifiche nemmeno da lontano.
Balziamo al 1986, quando i Run-D.M.C. stanno registrando il loro disco, e in una delle pause il produttore Rick Rubin, che era stato un fan degli Aerosmith, tira fuori l’album “Toys in the attic” e mette su questa canzone. D.M.C. e Run cominciano a rapparci sopra e giocare con la drumbox, e il produttore in quel momento ha tutto chiaro. Dovete rifare questa canzone. Anzi, chiamiamo anche gli Aerosmith e sentiamo se vogliono partecipare! A dire il vero i Run-D.M.C. non erano entusiasti dell’idea, ma pare che Rubin fosse stato categorico: con o senza di voi, la faccio!
Trovare gli Aerosmith non fu semplice: dopo il fallimento del loro album “Done with mirrors” del 1985, stavano lentamente scomparendo dalle scene. Anche perché lo sconforto li aveva fatti piombare in un tunnel di depressioni e dipendenze. Alla fine però, la crew dei Run-D.M.C. riesce a rintracciare il fondatore e chitarrista Joe Perry, e a chiedergli se volevano partecipare.
Ci vuole quasi un minuto perché Perry accetti, e così di lì a poco lui e il cantante, il mitico Steven Tyler, si presentano nello studio di registrazione.
Gli Aerosmith sono convinti che riceveranno istruzioni dai Run-D.M.C., i Run-D.M.C. sono convinti che gli Aerosmith si presenteranno con un sacco di idee. E così, di fronte al nulla più completo, Jam Master Jay dice a Perry e Tyler: ok, voi suonatela come la fate di solito, noi ci inventiamo qualcosa. Va detto che entrambi avevano a disposizione pochissimo tempo, praticamente un pomeriggio, perché gli Aerosmith avevano un aereo a fine giornata per un altro impegno, e i Run-D.M.C. dovevano riconsegnare un’auto presa a noleggio prima che chiudesse il car rental (non sto scherzando!).
Morale: alla fine della giornata sono tutti convinti di aver perso tempo. La canzone è registrata, ma i Run-D.M.C. non pensano che possa essere inserita nel loro album, visto il risultato. E invece venne fuori una canzone fantastica che, forse per la prima volta, ebbe il merito di unire i fans del rap e quelli dell’hard rock, realizzando una forma di integrazione che andava ben oltre la musica.
Il video è eccezionale. Inizia con una scena fantastica che vi invito a rivedere: gli Aerosmith suonano a casa loro, e i loro vicini di casa (ovviamente i Run-D.M.C.) ne sono un po’ infastiditi perché volevano suonare la loro musica. E così per fare un dispetto agli Aerosmith, gliela suonano loro scratchando e rappandoci sopra a volume ancora più alto. Per rispondere al dispetto e farsi sentire, Steven Tyler sfonda la parete al momento giusto in cui inizia il ritornello, e pochi secondi dopo sono tutti insieme davanti al pubblico in delirio. E vogliamo parlare della scena delle adidas senza stringhe dei Run-D.M.C.? Vi ricordo che eravamo nel 1986! Questa scena ha cambiato la moda dei giovani!
Insomma, “Walk this way” non è solo una canzone fantastica, è un esperimento riuscitissimo di integrazione di mondi diversissimi e distantissimi, l’hard rock anni 70 e l’hip-hop metropolitano a metà degli anni 80, ma sappiamo che quando c’è grande musica e grandissimi artisti tutto è possibile!
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