Cari amici, questa volta abbiamo potuto scambiare alcune parole con Carol Decker, la cantante dei T’Pau, anche se sicuramente non ha bisogno di presentazioni!
Carol ha risposto alle nostre e vostre domande, regalandoci la possibilità di rivivere attraverso i suoi occhi e i suoi ricordi alcuni momenti degli anni 80. Ecco la nostra conversazione!
Carol, la prima domanda è un classico: se avessi la bacchetta magica o la macchina del tempo, e potessi tornare a un momento preciso della tua carriera, naturalmente negli anni 80, che giorno o momento sceglieresti, e perché?
Beh, sono felice di poter dire che ci sono molti momenti bellissimi tra cui scegliere, ma naturalmente sceglierei… il momento in cui abbiamo appreso che eravamo al primo posto nelle classifiche inglesi. Eravamo in tour in Germania con Bryan Adams, quella sera, e stavamo proprio per entrare in scena quando il nostro tour manager ci ha dato la notizia! Come puoi immaginare abbiamo fatto il nostro concerto più emozionante di sempre!!!
Gli anni 80 sono generalmente considerati un periodo di grande ottimismo e creatività, un decennio in cui non esisteva la paura, quasi. Cosa pensi oggi di quegli anni, cosa ti ricordi, rispetto invece al momento di oggi?
Non posso che essere d’accordo, gli anni 80 sono stati così emozionanti, c’erano tantissime cose nuove da scoprire: la musica elettronica, MTV e i video, protagonisti originali e dall’aspetto unico, i primi cellulari, i computer. Televisioni che portavano novità, come The Tube. Ci si ritrovava nei pub a mezzanotte per vedere l’anteprima mondiale di un video di Michael Jackson o Madonna: erano giorni meravigliosi!!! E io ero giovane, e ripenso alla mia giovinezza come il periodo migliore: non avevo responsabilità, ero concentrata solo sul mio piccolo mondo. Vivevo a Shrewsbury, una cittadina incantevole dove si viveva benissimo. Non mi interessava la politica ed ero beatamente inconsapevole degli orrori che possono esserci nel mondo.
“Heart and soul” è sicuramente una canzone fantastica, ed è particolare per la sovrapposizione delle voci, come nella parte iniziale, quando il tuo parlato si sovrappone ai primi versi della canzone. E’ come se la musica e le parole seguissero sentieri paralleli, ma distinti – una canzone fantastica, appunto. Ci racconti cosa avete dovuto fare per farla venire così bene, che sensazioni avevi?
Ronnie Rogers e io stavamo lavorando con un produttore di nome Andy Piercy, e avevamo la canzone già scritta, con tutta la parte cantata già pronta, ed era già una buona canzone. Il giro di basso era già una parte importante per il fascino della canzone, lo avevamo fatto su un sequencer; Andy sentì la canzone e disse che serviva ancora qualcosa che desse ritmo, e abbiamo provato ad aggiungere delle percussioni; poi disse… “Forse sono le parole”, e così ho scritto la parte di rap… e la canzone da buona diventò speciale!
Un grandissimo GRAZIE a Carol e ai T’Pau per averci regalato il tempo di questa chiacchierata!
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