Robbie Nevil – C’est la vie
#quotefromthe80s
They've got me workin' night and day.
Punchin' in, punchin' out
Is this really what life's all about?
What you are gonna do, what you are gonna feel? I don't know.
#RobbieNevil #CEstLaVie
Nell’ottobre del 1986 usciva una nuova canzone che però tanto nuova non era, cantata da un volto nuovo, che però tanto nuovo non era. Il volto era quello di Robbie Nevil, un ragazzo di Los Angeles che in effetti era sconosciuto al grande pubblico e a noi teenager e futuri dinosauri, ma in realtà era abbastanza conosciuto nel mondo della musica, perché aveva già scritto tante canzoni per gente come Pointer Sisters, El DeBarge, Sheena Easton, Al Jarreau, e più avanti avrebbe scritto anche per Alison Moyet, Earth, Wind & Fire e tanti altri.
La sua casa discografica era convinta che fosse venuto il suo momento, il momento di uscire con un album di canzoni (aveva in realtà l’imbarazzo della scelta) trainate ovviamente da una hit che facesse breccia nei cuori e nelle orecchie dei teenagers. E qui però iniziavano i problemi, perché il buon Robbie era assai indeciso. C’era una canzone che gli piaceva, che si chiamava Dominoes, ma chissà perché tutta la gente che incontrava e a cui chiedeva un parere, gli dicevano un’altra cosa. Sembrava si fossero messi d’accordo.
Tutti gli chiedevano la stessa cosa: ma perché invece non canti quell’altra canzone, quella che avevi scritto qualche tempo fa per quell’altro cantante… se la canti tu farà successo, quella è una canzone fortissima! Robbie era un po’ scettico: lui era molto affezionato a quella canzone che aveva scritto nel 1984, quasi tre anni prima, e che aveva poi dato al cantante Beau Williams per il suo album Bodacious, quella canzone con il titolo in francese, C’est la vie, con i coretti che ripetevano “That’s life” in inglese: era certamente una bella canzone che Robbie aveva anche scritto abbastanza di getto con i suoi collaboratori, ma per qualche motivo non aveva avuto tutto questo successo. Forse Beau Williams non aveva tutta questa visibilità, e il fatto di non avere un video certamente ne aveva limitato la circolazione.
I manager della casa discografica continuavano a dirgli che sarebbe stato un pazzo se non avesse scelto quella canzone, ma Robbie non era ancora convinto: quella canzone gli era nel cuore da quasi tre anni: magari lui la trovava bellissima, ma il resto del mondo no, per quanto i manager sembravano dalla sua parte. Un giorno però, una fan molto speciale lo convinse a cambiare idea. E non era una fan qualsiasi, era sua nonna che aveva ormai passato i novantasei anni! Eh beh, se anche la nonna è così sicura che la canzone giusta è C’est la vie, beh, forse devo darle retta, pensò il buon Robbie.
Una volta fatta questa scelta fondamentale, restava però un’altra questione da risolvere: la canzone aveva bisogno di un video, per non ripetere l’errore fatto da Beau Williams. Non che fosse un problema girare un video, ma… Robbie non aveva mai pensato a che genere di video girare per C’est la vie. Era così convinto di uscire con Dominoes come prima canzone, che aveva pensato molto anche a quel video: avrebbe interpretato il ruolo di un ragazzo triste, un po’ musone, un po’ solitario, magari con un video in bianco e nero. E quindi, forse per mancanza di altre ispirazioni, di fatto portò nel video di C’est la vie il ruolo che aveva pensato per Dominoes. Il pubblico vedeva Robbie per la prima volta e quindi non sapeva che lui in realtà era un tipo molto allegro che amava la compagnia, per cui molti si fecero l’idea di un Robbie Nevil un po’ triste, ma chi lo conosce sa che non è affatto così!
Insomma, alla fine Robbie decise di seguire il consiglio della nonna, e fece bene, perché C’est la vie ebbe un grande successo, e nel giro di tre mesi arrivò nei primi posti delle classifiche, in compagnia di gente come Pepsi e Shirlie con la loro Heartache, Alison Moyet con Is This Love? o magari George Michael e Aretha Franklin con I Knew You Were Waiting (for Me). E pochi mesi dopo comunque uscì anche la canzone che voleva lui, ma ovviamente non fu in grado di ripetere il successo di C’est la vie!
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