Drum Theatre – Eldorado
#quotefromthe80s
We can build this so well up so high together, New World
We can build it up and it would last forever
Eldorado, hear the story that you're told
If you need a dream you'll find a land of gold
#DrumTheatre #Eldorado
Nelle prime hit parade di gennaio del 1986 compariva un nome nuovo. Si trattava di un gruppo inglese che aveva trovato non solo la canzone adatta per sfondare, ma aveva anche lavorato al look e allo stile di tutti i membri. Che avevano anche una particolarità: oltre a suonare altri strumenti, tutti nel gruppo suonavano le percussioni. E non percussioni normali, ma tamburi particolari, alcuni erano addirittura strumenti di origine andina o peruviana. E i tamburi erano così importanti per questo gruppo, da citarli anche nel nome, Drum Theatre.
E sicuramente i Drum Theatre ce li ricordiamo tutti, perché oltre appunto alle sonorità della bellissima Eldorado, il loro primo singolo e il loro più grande successo, c’era appunto questo look un po’ selvaggio, un po’ tribale. Tra i sei membri del gruppo ce ne erano due un po’ più importanti, che erano poi quelli che scrivevano le canzoni. Stiamo parlando di Kent Brainerd, che suonava anche le tastiere, e della voce del gruppo Gary Tarn (che ai tempi veniva scritto anche “Gari” con la “i”). Tarn era un po’ anche il coreografo del gruppo, ed è appunto il personaggio in maggiore evidenza nel video di Eldorado. In tutte le canzoni, però, figurava un solo autore, “Kentarn” una specie di marchio di fabbrica composto appunto dal nome del tastierista Kent e dal cognome del cantante Tarn.
La canzone era bellissima, molto ritmata, come giustamente ci si aspetta da un gruppo che si chiama Drum Theatre, e accompagnata da un video che è un inno alla libertà, con capelli al vento e energia a volontà, in uno studio che ricrea le praterie del Messico o dell’America Meridionale (lo capiamo dai cactus). Eldorado arrivò addirittura in testa alle classifiche in diversi paesi, tra cui l’Olanda.
Le cose però non si misero bene per i Drum Theatre, perché poco dopo, mentre stavano iniziando a lavorare al loro primo album, sorsero numerosi contrasti tra i membri del gruppo, che di lì a poco si divise in due parti, e restarono solo tre dei sei membri originali, tra cui i due autori. Ci volle moto tempo per assorbire il colpo e giungere alla realizzazione dell’album, quasi tre anni. E quando usci l’album Everyman, la fama dei Drum Theatre si era molto affievolita, e fu impossibile recuperare il terreno perduto con le altre canzoni dell’album.
Oggi le tracce dei Drum Theatre si sono un po’ perse, ma non quelle del cantante Gary Tarn, che si è creato una nuova vita come regista e filmmaker ed ha avuto grande successo, ottenendo diversi riconoscimenti negli anni tra 2005 e 2010, tra cui una nomination per un award BAFTA, gli award della British Academy per film e programmi televisivi.
Insomma, in poco tempo i Drum Theatre grazie a Eldorado diventarono delle presenze fissi di tutte le feste e le serate a ballare (e anche tanti pomeriggi, a dire il vero) in quell’inizio del 1986 che grazie a loro diventava immediatamente pieno di suoni e colori, elementi in cui i Drum Theatre non erano veramente secondi a nessuno! Sha-ba-dì, sha-ba-dà
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