Talk Talk – It’s My Life
#quotefromthe80s
I've asked myself, how much do you
Commit yourself?
It's my life, don't you forget
It's my life, it never ends
#TalkTalk #ItsMyLife
Probabilmente la vita della popstar negli anni ’80 sarebbe andata bene a moltissimi teenager dell’epoca – a me sicuramente sì, anche perché avrei probabilmente potuto conoscere tante altre star inarrivabili. Eppure, c’era qualcuno per cui questa non era la vita perfetta. E per ironia della sorte, naturalmente questa persona era una popstar. E pure di un gruppo molto famoso, per quanto probabilmente ancora sottostimato. Stiamo parlando del grande Mark Hollis, voce e frontman dei Talk Talk, grandissimo artista e interprete che non ha mai accettato di mettere in secondo piano la sua identità e la sua personalità.
La storia dei Talk Talk era iniziata nel 1981 a Londra; Mark veniva da un’altra esperienza e insieme al fratello Ed, che dopo breve tempo lasciò il gruppo. Nel giro di un anno i Talk Talk ottennero un contratto con la EMI, che li mandò anche a fare i supporter nel tour di un altro gruppo inglese abbastanza famoso: i Duran Duran, ai tempi del tour di Rio. Sia i Talk Talk che i Duran Duran infatti utilizzavano sonorità elettroniche che derivavano dai loro inizi nel campo della new wave, ma per il resto erano gruppi abbastanza diversi.
Probabilmente qualsiasi altra aspirante popstar non avrebbe potuto chiedere di meglio, ma Mark Hollis iniziò a non sentirsi a suo agio: si dice che detestasse le interviste che da contratto doveva fare, e che in generale mal tollerasse le richieste e gli obblighi che arrivavano dalla casa discografica.
I Talk Talk riuscirono in quel periodo a lanciare un album, intitolato The Party’s Over, e a far decollare una carriera propria. Seppero rendersi riconoscibili e originali, e farsi apprezzare, e così arrivarono agli inizi del 1984 pronti a lanciare il loro secondo album, che avrebbe avuto lo stesso titolo della canzone scelta per trainarne le vendite.
La canzone, It’s My Life, era musicalmente un capolavoro irresistibile, ma nel contempo era anche una dichiarazione di indipendenza dello stesso Mark, che attraverso testo e video esprimeva come poteva i suoi sentimenti e le sue convinzioni. Il video, soprattutto, è molto particolare. Dal momento che la canzone parla della vita, il video rappresenta scene di vita di animali esotici, molti dei quali in libertà nei loro ambienti naturali. Alcune scene però riprendono animali in uno zoo (che si trovava a Londra, a Regent’s Park), e in queste scene è raffigurato anche Mark Hollis (mentre non appaiono gli altri membri dei Talk Talk).
Mark Hollis però non canta mai nel video. Sembra quasi voler dire di sentirsi a sua volta un animale in gabbia, uno dei tanti animali dello zoo. C’è poi un ulteriore particolare: in diversi momenti del video appare una elaborazione elettronica, una specie di scarabocchio nero che assume diverse forme. Questa elaborazione finisce quasi sempre per sovrapporsi alla bocca di Mark, il che potrebbe da un lato voler nascondere il fatto che stia cantando o cantando in playback, o da un altro punto di vista potrebbe rendere impossibile capire cosa stia dicendo veramente, un po’ come se fosse una specie di bavaglio elettronico. Con tutta probabilità si tratta del primo video in cui il cantante non canta mai.
Il regista di questo video era Tim Pope, storico regista dei video dei Cure, che fino a quel momento aveva diretto già tantissimi video, tra cui ad esempio Tainted Love dei Soft Cell di Marc Almond, e Young Guns (Go for It) degli Wham! In realtà nel corso degli anni 80 Tim lavorerà con tantissimi altri artisti importanti, come David Bowie, gli Style Council, Brian Ferry e altri, e dirigerà video come Waterfall di Wendy and Lisa, o Eternal Flame delle Bangles.
In realtà poco tempo dopo fu realizzata una seconda versione di questo video. Le immagini originali erano ora proiettate sullo sfondo, ma in primo piano vediamo Mark che canta e in diverse scene vediamo anche gli altri membri dei Talk talk mentre suonano. Anche qui il contrasto tra il Mark che non apre mai la bocca nel primo video, e il Mark che non la tiene mai chiusa nel secondo, è assolutamente evidente. Personalmente preferisco però la prima versione del video.
Torniamo però alla vita di Mark Hollis: nel pieno del successo, Mark ebbe comunque la lucidità di capire che questa vita non faceva per lui: il suo obiettivo era farsi e godersi una famiglia, ma la vita della popstar lo teneva troppo lontano dagli affetti familiari, e così, nel 1986, Mark ebbe la forza e il coraggio di dire basta, per dedicarsi alla vita familiare.
Se ci fate caso, è probabile che abbiate già conosciuto questa storia. Ce la ha raccontata poco tempo fa un grande cantautore italiano, unico per originalità e creatività, geniale nei suoi giochi di parole: Caparezza. La sua canzone La Scelta ci parla di due personaggi (molto distanti a dire il vero) che di fronte alla stessa sliding door hanno preso strade differenti. Il primo è Beethoven, che ha dedicato alla musica la sua intera vita, fino a lasciare l’amore per la musica. Il secondo personaggio, però, ci dice “La mia famiglia è più importante di un giro di note” e “Grazie per gli applausi ma ho scelto l’amore”. Ebbene, questo personaggio di cui Caparezza inizia la descrizione dicendo “Mi chiamo Marco” era proprio Mark Hollis, che resterà fedele alla propria scelta anche a costo di rinunciare a proposte e contratti molto allettanti. A dire il vero Mark Hollis tornò alcune volte sulle scene e in studio di registrazione, ma sempre per progetti o collaborazioni molto particolari, che costituirono comunque delle eccezioni.
Il grande Mark Hollis ci ha purtroppo lasciati nel 2019, a soli sessantaquattro anni. La sua fama e l’affetto dei fan per i Talk Talk in realtà non sparirono con il suo ritiro dalle scene, e anzi il gruppo ebbe un ulteriore momento di enorme notorietà nel 2003 grazie alla bellissima versione di It’s My Life realizzata dai No Doubt di Gwen Stefani. Mark Hollis era certamente un artista geniale, un cantante originalissimo, ma soprattutto un uomo di saldi principi e di incredibile coerenza e coraggio.
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