The Clash – Should I Stay or Should I Go
#quotefromthe80s
Should I stay or should I go now?
(yo me enfrio o lo soplo)
If I go there will be trouble
(si me voy va a haber peligro)
And if I stay it will be double
(Si me quedo sera el doble)
So you gotta let me know
Should I stay or should I go?
#TheClash #ShouldIStayOrShouldIGo
Almeno per par condicio, andrebbe ricordato qualcosa anche del punk degli 80’s, genere più di nicchia rispetto al metal, forse perché spesso politicizzato ed antisistema, pur essendosi fatto notare per la vistosità estetica, portabandiera dei cultori di questo genere (ed in effetti ci voleva più coraggio e vocazione nel farsi una cresta che nell’avere i capelli lunghi).
Parlando dello spagnolo e di come finisca nelle canzoni, che ascoltavamo e continuiamo ad ascoltare, è inevitabile tributare ai Clash il giusto onore nell’essere stati tra gli apripista non latinos della tendenza.
Sarà che «la Revolución habla español», ma i Clash iniziarono a fare ampio uso di riferimenti a testi ispanici a partire da un album clamoroso del 1979 (inserito in ottava posizione dei 500 migliori album di sempre da “Rolling Stone”), London Calling, in cui troviamo Spanish Bombs (dedicata alla guerra civile spagnola, vista dalla parte della Repubblica).
L’album successivo, nel 1980, ha un titolo indicativo ed evocativo (Sandinista, al posto numero 407 della classifica citata precedentemente, e tenete conto che stiamo parlando di un triplo album!!!), che lo pone direttamente nel filone spagnoleggiante, essendo una palese dichiarazione d’amore per la vittoriosa rivoluzione sandinista in Nicaragua e una plateale sfida alla Lady di ferro, Margaret Thatcher, appena insediatasi al governo britannico, che stava progettando di vietare l’uso del termine in tutto il Regno Unito. In questo senso, la canzone potrebbe essere considerata una apripista del filone di protesta che portò a hit come When all’s Well degli Everything But the Girl, o anche a Sowing the Seeds of Love dei Tears for Fears.
E arriviamo alla bellissima Should I stay or should I go, pubblicata nel giugno 1982, sicuramente più leggera e non a caso scritta da Mick Jones, che rivolge la domanda del titolo e del ritornello («Devo restare o andarmene?») in relazione a una contrastata liasion con una cantante con cui flirtava; secondo alcune speculazioni lo stesso Jones (che durante un giro strumentale grida «Split», “scissione, divisione”) avrebbe preannunciato con questa canzone la sua uscita dal gruppo, avvenuta un anno e mezzo più tardi.
Può essere tutto, possono valere entrambi i significati, ciò che è certo è che a volere inserire come un’eco la traduzione spagnola dei versi cantati da Mick Jones è il leader del gruppo Joe Strummer, nato in Turchia e cresciuto in Spagna (al seguito del padre diplomatico), che si fa aiutare nell’opera di traduzione da un paio di amici. Peraltro gli amici erano originari dell’Ecuador, quindi il testo è appunto nello spagnolo di quelle zone, più che nella parlata di Madrid.
Il risultato è un capolavoro artistico estremamente originale e vincente, che, ad esempio, lo fa diventare disco di platino nel Regno Unito e in Italia, finisce al 228° posto tra le migliori 500 canzoni di sempre di “Rolling Stone” e al 42° tra le 100 migliori hard rock songs del canale tematico americano VH1.
E la storia continua: nel 1991 la band decide di ripubblicare il singolo, sfruttando la notorietà portatale da una pubblicità della Levi’s: finalmente i Clash raggiungono il primo posto della classifica britannica, che risponde «Stay!» alla famosa domanda.
The Clash su Wikipedia
Views: 557