Get it on (bang-a-gong) - The Power Station - 80sneverend

Una supercover

The Power Station – Get in on (Bang-a-Gong)

#quotefromthe80s
Well you're built like a car
You've got a hubcap diamond star halo
You're dirty sweet and you're my girl
Get it on, bang a gong, get it on
#ThePowerStation #PowerStation #GetItOn

“Get it on (Bang-a-gong)” si può definire una supercover, probabilmente. Sicuramente è una cover, perché i Power Station scelsero appunto di rifare in chiave più moderna un successo addirittura del 1971, di un gruppo inglese che si chiamava T-Rex. Poi, è una supercover perché i Power Station sono stati uno dei primi supergroups, cioè quei gruppi un po’ “a progetto”, se vogliamo, composti da membri di altri gruppi molto famosi; in questo caso oltre a Robert Palmer, che a dire il vero è sempre stato un po’ uno spirito libero musicalmente, c’erano John Taylor e Andy Taylor dei Duran Duran, e Tony Thompson degli Chic.

Poi, è una canzone super anche perchè è uscita in uno dei superdays, cioè in quei giorni in cui uscivano due o tre canzoni fantastiche o album mitici, tanta era l’offerta del periodo. In quel giorno infatti usciva anche “Shake the disease“, tanto per dire.l

La canzone originale si chiamava solo “Get it on”. Quando i T-Rex la lanciarono negli Stati Uniti scoprirono che c’era già un’altra canzone con lo stesso titolo, e decisero di cambiarlo leggermente, in “Bang-a-gong (Get it on)”. I Power Station, per non fare ulteriore confusione, cambiarono ancora il titolo tenendo presenti entrambe le versioni.

Non tutti saranno d’accordo con quello che sto per dire, ma i Supergroups raramente hanno avuto successo duraturo. Quando è andata bene, hanno avuto successo con un paio di canzoni, forse con un album, ma nel complesso c’è il rischio che risultino dei progetti di marketing molto specifici e non sempre di pieno successo.

Se ci pensiamo, anche questa è una canzone orecchiabile, ma probabilmente non è mai stata una canzone leggendaria. Il testo forse poteva essere trasgressivo nel 1971, ma nel 1985 era molto più ordinario, poco attraente. La hanno riarrangiata con tanta energia che si percepisce fin dalle prime note, ma forse con poca creatività, se è vero che per esempio l’attacco di Andy Taylor di fatto è molto simile all’attacco di “Hungry like the wolf“.

Anche il video, non so se volesse essere provocatorio, innovativo, o cosa, la grafica in effetti è carina, con gli standard del 1985, ma tutto sommato ce ne erano di migliori. La presenza di Sara Carlson, cantante e ballerina che poi arrivò anche sulla televisione italiana, e che appariva anche in altri video come “Love is a battlefield” di Pat Benatar, lo ravviva un po’ e lo rende più simpatico, ma tutto sommato rimane quell’effetto di progetto sensazionale non riuscito.

Certo, i Power Station erano stati veloci; il loro album e le loro canzoni uscirono circa sei mesi prima di quelle dell’altro progetto Arcadia, degli altri Duran Duran. Eppure in un certo senso gli Arcadia lasciarono un segno un po’ più persistente negli anni 80, forse perché comunque si erano allontanati di meno dallo standard dei Duran Duran.

Comunque, anche con tutte queste considerazioni, i Power Station sono stati un passaggio importante degli anni 80, per quanto abbastanza limitati nel tempo. Infatti, dopo il grande successo iniziale di “Some like it hot” e dopo questa canzone, la loro esperienza fu destinata ad esaurirsi.

Power Station su Wikipedia

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