How will I know - Whitney Houston - 80sneverend - Loves me or not

M’ama o non m’ama

Whitney Houston – How Will I Know

#quotefromthe80s
How will I know if he's thinking of me?
I try to phone, but I'm too shy (Can't speak)
Falling in love is so bittersweet
This love is strong, why do I feel weak?
#WhitneyHouston #HowWillIKnow

Verso la metà di novembre del 1985 usciva uno dei singoli più pop di una delle grandi star della seconda metà degli anni ’80. Stiamo parlando di una cantante che, grazie alle sue doti vocali davvero fuori dal normale, ha potuto permettersi spesso e volentieri di andare ben oltre i canoni delle hit parade, interpretando pezzi memorabili cantati alla perfezione. Una cantante che però ha anche saputo tornare sulla Terra e parlare alle generazioni più giovani con ironia e simpatia, e questa canzone ne è un esempio.

Whitney Houston era al debutto nel mondo della grande musica. La sua carriera era iniziata nel 1984 con l’uscita dei primi singoli, che avevano avuto successo soprattutto in America. Nel febbraio del 1985 però l’uscita del primo album, intitolato semplicemente Whitney Houston, aveva dato una accelerazione sensibile alla sua popolarità, che era stata ulteriormente sostenuta dall’uscita di singoli come All At Once e Saving All My Love For You, due ballate molto più vicine al rhythm and blues che al pop.

Fino al 1984 Whitney si esibiva in alcuni prestigiosi local di New York, e proprio lì venne notata dai suoi futuri produttori, che si misero a raccogliere materiale per creare appunto il suo primo album, cercando canzoni adatte per la sua voce. E così andò quando sentirono per la prima volta How Will I Know: la canzone era stata scritta dagli autori George Merrill e Shannon Rubicam, che allora erano sposati ed erano i componenti dei Boy Meets Girl. Fino a quel momento però lavoravano più come autori per altri artisti, che non per il loro stesso gruppo. In questo caso avevano scritto una canzone per Janet Jackson, pensata esattamente per lei. Gli autori di Janet però declinarono la proposta, ritenendola non adatta alla nuova immagine che stavano creando per Janet, decisamente più aggressiva.

Quando i produttori di Whitney Houston sentirono la canzone, restarono dubbiosi: la canzone non era male nel complesso e poteva servire a dare una immagine di Whitney più leggera rispetto alle altre canzoni dell’album, tuttavia restava una canzone forse troppo semplice per lei, con il rischio di rendere banale la sua interpretazione. A questo punto entra in gioco uno di quei personaggi che hanno lavorato dietro le quinte degli anni ’80, spesso diventando fondamentali per il successo di altri. Stiamo parlando di Narada Michael Walden, di cui si diceva, per rendere l’idea di come si pronunciasse il suo nome, che “Narada fa rima con Florida”, e che quindi andrebbe letto più o meno “Narìda”. Per la cronaca, Narada è un appellativo buddista che gli venne dato dal guru Sri Chinmoy, un personaggio noto negli Stati Uniti degli anni ’70. Narada era un saggio divino della tradizione buddista.

Ebbene, il buon Narada accettò di lavorare alla canzone, ma chiese in un certo senso carta bianca, e la ottenne, e decise di cambiare alcuni versi e anche alcune sequenze di accordi. Fu un successo. La musica era più frizzante, e il testo, per quanto molto semplice, era simpatico a tutti. Tra le coriste poi c’è una voce speciale; è quella di Cissy Houston, la mamma di Whitney.

Il video è anch’esso semplice ma di successo: per la prima volta non vediamo una Whitney in abiti sontuosi che canta su palchi di prestigiosi teatri, ma una Whitney sbarazzina, con un abitino d’argento, che canta e balla in una specie di labirinto colorato circondata da ballerini vestiti di nero. Nel video c’è anche una apparizione di una grande signora delle musica americana, Aretha Franklin, che lavorava per la stessa casa discografica di Whitney. Non solo: il produttore di Aretha era proprio il buon Narada Michael Walden, che per produrre How will I know interruppe momentaneamente la produzione di Who’s Zoomin’ Who di Aretha Franklin!

How will I know arrivò in testa alle classifiche nel mese di febbraio del 1986, e Whitney spodestò dal primo posto una canzone di… sua cugina, che non era una cugina qualsiasi, ma un’altra grande signora della musica americana, Dionne Warwick, che era in testa con That’s What Friends Are For. Evidentemente avere una bellissima voce era davvero un dono di famiglia!

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