Dead Or Alive – Lover Come Back To Me
#quotefromthe80s
Baby, we could have a real good time, yeah
Tell you, I could make you mine, all mine, yeah
Baby, you got lots of energy, yeah
Baby, give that energy to me, yeah
#DeadOrAlive #LoverComeBackToMe
Nella parte finale del mese di aprile del 1985 usciva la seconda canzone di uno dei gruppi più originali e simbolici degli anni ’80, i Dead or Alive, guidati dal talento multiforme di Pete Burns. Si può davvero dire che i Dead or Alive erano uno dei frutti migliori del periodo d’oro degli anni ’80, cioè i mesi tra la registrazione di Do They Know It’s Christmas e il Live Aid.
Proprio all’inizio di quel periodo, nel novembre 1984, il loro primo singolo, You Spin Me Round (Like a Record), aveva avuto un successo incredibile. Si poteva pensare che si trattasse solo di una bella canzone fortunata, ma in realtà bastava guardare quel favoloso video per capire immediatamente che non era così. E in effetti una conferma venne come dicevamo dal successo che ottenne anche Lover Come Back to Me.
I Dead or Alive erano una creazione di Pete Burns; a cavallo tra anni ’70 e ’80 creò un paio di gruppi, The Mystery Girls e Nightmares in Wax, che ebbero vita breve, non tanto per scarsa qualità, quanto per continui movimenti e cambi di idee all’interno dei gruppi.
Da queste esperienze, e mantenendo molti membri dei gruppi originali, nacquero i Dead or Alive, che dopo alcuni cambi di casa discografica riuscirono a pubblicare nel 1984 un album che ebbe un successo discreto ma non memorabile. L’album si chiamava Sophisticated Boom Boom e la canzone principale era una cover di una famosissima canzone di KC and the Sunshine Band, That’s the Way (I Like it), sì, proprio quelle che fa continuamente “aha-aha”.
Nel 1984 però i Dead or Alive incontrarono tre giovani produttori che avrebbero cambiato la storia della musica: Stock, Aitken e Waterman. E possiamo davvero dire che l’incredibile carriera dei tre produttori sia iniziata con i Dead or Alive! C’è un punto da chiarire: Stock, Aitken e Waterman vengono spesso accusati (anche da me) di aver composto molte canzoni assolutamente simili, sia dal punto di vista della base ritmica che da quello delle sonorità elettroniche.
Eppure, credo che nessuno possa dire che le canzoni dei Dead or Alive fossero uguali a quelle che avrebbero poi fatto Kylie Minogue, Rick Astley, o tanti altri. Il motivo è semplice: in questo caso Stock, Aitken e Waterman erano solamente i produttori (e pure alle prime esperienze), ma le canzoni erano state scritte dai Dead or Alive (potremmo quasi dire da Pete Burns), il quale era abbastanza intransigente su modifiche o adattamenti, anche se certamente apprezzava che l’elettronica portasse un valore aggiunto.
Insomma, l’incontro tra il talento geniale di Pete Burns e la tecnologia dei tre produttori portò a un salto di qualità nella musica e quindi nella carriera dei Dead or Alive. Il loro secondo album, il famosissimo Youthquake, che uscirà nel maggio del 1985, ebbe un successo dirompente, e ciò aiutò Lover Come Back to Me a raggiungere posizioni molto alte nelle classifiche di tutta Europa, anche se era certamente impossibile superare il successo di You Spin Me Round.
Il tema della canzone è assolutamente contenuto nel titolo: Pete Burns attende con ansia che la persona amata torni da lui dopo un momento di separazione. Il video riprende Pete all’interno di un ambiente che potrebbe essere una ampia stanza, con un grande schermo in cui si vede… ancora Pete, e questo gioco di alternanze è un po’ la colonna portante di tutto il video, che risulta comunque piacevole e movimentato.
Insomma, Lover Come Back to Me fu la canzone con cui il talento di Pete Burns fu confermato dopo il grandissimo successo di You Spin Me Round. Dopo questa canzone, ci eravamo resi conto di avere a che fare con un genio del trasformismo e della performance. E in effetti Pete continuò a stupire soprattutto in Inghilterra, dove divenne un personaggio dei reality, praticamente fino alla sua scomparsa nel 2016.
Dead or Alive su Wikipedia
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