Maria Magdalena - Sandra - 80sneverend - A woman in history

Una donna della storia

Sandra – (I’ll Never Be) Maria Magdalena

Abbiamo detto tante volte che i mesi tra il dicembre del 1984 e il Live Aid hanno costituito probabilmente il periodo più creativo e fertile di tutti gli anni ’80. Ogni settimana, ogni giorno usciva un disco, un album o addirittura un gruppo nuovo. L’ultima settimana di febbraio, per esempio, aveva visto l’avvio della carriera dei Go West di Peter Cox e Richard Drummie, con la bellissima We Close Our Eyes. E la prima settimana di marzo vedeva invece l’entrata in scena di una delle regine europee della seconda parte degli anni 80, soprattutto al di fuori del Regno Unito: Sandra.

A dire il vero la bellissima Sandra Ann Lauer non era certo una esordiente: in Germania e in altri Paesi del mondo tra cui Unione Sovietica, Corea del Sud e Giappone era famosissima, perché dal 1977 faceva parte di un trio di grande successo, le Arabesque, insieme a Michaela Rose e Jasmin Vetter. Nel 1984 però le Arabesque (non so mai come dire, forse dovrei dire “gli” Arabesque, ma erano tre donne) si sciolsero, e Sandra intraprese la carriera solista, mentre Jasmin e Michaela fondarono i (o “le”) Rouge, un gruppo che non ebbe però mai molta visibilità fuori dalla Germania.

Sandra, come dicevamo, intraprese la carriera solista, coadiuvata dal produttore delle Arabesque, un personaggio che diventerà un nome notissimo degli anni ’80: Michael Cretu. Sì proprio quello che nel giro di qualche mese raggiungerà un successo clamoroso con Samurai, e che era diventato anche il compagno di Sandra.

La prima canzone da solista di Sandra era una cover, o meglio, la versione tedesca di una canzone in inglese di un gruppo tedesco. Infatti, il suo primo singolo fu Japan ist Weit, la versione tedesca di Big in Japan degli Alphaville! Pochi mesi dopo, però, nel marzo del 1985 Sandra uscì col primo singolo scritto tutto per lei (e prodotto sempre da Cretu), la bellissima (I’ll Never Be) Maria Magdalena.
In realtà la canzone, che dopo altri otto mesi finirà nel primo album da solista di Sandra, The Long Play, faticò molto ad imporsi quando uscì. La svolta arrivò durante l’estate del 1985, perché alcuni DJ tedeschi che d’estate lavoravano in Grecia iniziarono a suonarla nelle loro serate in discoteca, dove c’erano turisti tedeschi, ma anche di tante altre nazioni (benché viaggiare non fosse così facile come oggi).
Ebbene, alla fine dell’estate, quando tutti tornarono nei paesi d’origine, la canzone divenne famosissima in tutto il continente!

Diciamolo: la canzone è irresistibile. Gli arrangiamenti elettronici di Michael Cretu sono tuttora modernissimi. La voce di Sandra è fantastica, e naturalmente la bellezza indiscutibile dei suoi ventitré anni ancora da compiere la rese immediatamente il personaggio del momento. Credo che anche il titolo abbia contribuito non poco a lanciare il successo della canzone. Riflettiamoci: il titolo benché sia sicuramente familiare, almeno per i cattolici, ha anche qualcosa di strano. In effetti essendo la canzone in inglese, forse avrebbe dovuto intitolarsi Mary Magdalene! Michael Cretu e gli altri autori però avevano bisogno di un nome di sette sillabe per questioni di metrica nei versi del coro, e quindi optarono per la versione tedesca del nome.
La Maria Magdalena del testo è assolutamente la Maria Maddalena delle sacre scritture: la peccatrice che, liberata dai demoni grazie all’intervento di Gesù, ha l’occasione di redimersi. Ma questo finale non è quello voluto dalla protagonista della canzone! Infatti, il testo ci racconta di una storia d’amore che sta fallendo a causa delle molteplici relazioni della donna, la quale però non ha la minima intenzione di rinunciare alla propria libertà sessuale, e quindi non sarà mai come Maria Maddalena!
(I’ll Never Be) Maria Magdalena non aveva neppure un vero video: i produttori dovettero ripiegare su una registrazione abbastanza semplice di Sandra che canta insieme a dei musicisti, e quello divenne il video ufficiale della canzone.
La carriera di Sandra a questo punto decollò letteralmente, e nel giro di alcuni mesi la cantante tedesca divenne una delle vere e proprie icone degli anni ’80, tanto che ancora oggi è una delle interpreti più amate nelle trasmissioni della nostalgia e del revival!

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