Queen – Radio Ga Ga
#quotefromthe80s
So stick around 'cause we might miss you
When we grow tired of all this visual
You had your time, you had the power
You've yet to have your finest hour
#Queen #RadioGaGa
Il 23 gennaio del 1984 fu una data fondamentale per la storia e la carriera dei Queen e di Freddie Mercury. Dopo quasi due anni di silenzio e dopo un paio di album che non avevano sfondato, tanto che fino ad allora erano conosciuti soprattutto in Inghilterra, preparavano il terreno per l’uscita del loro nuovo album. In particolare, in quel giorno usciva il primo singolo, che era poi la prima canzone del disco che sarebbe uscito circa un mese dopo. L’album si sarebbe intitolato The Works, ma la canzone che uscì quel giorno era Radio Ga Ga.
Personalmente, è forse la canzone che preferisco dei Queen. Non fraintendetemi, ce ne sono tante bellissime, c’è Bohemian Rhapsody e I Want it All, è vero, ma questa è un capolavoro. Il successo di questa canzone fu tale che la fama dei Queen esplose e non conobbe davvero più confini.
La canzone è un capolavoro, dicevo. Sì, perché ascoltare la canzone e vedere il video sono due cose diverse. Diverse, ma che si incastrano perfettamente. Se leggiamo il testo, troviamo la nostalgia per i tempi in cui la radio era il solo e principale mezzo di comunicazione di massa, e per il ruolo che la radio aveva.
In un certo senso è la stessa malinconia di cui parlavano i Buggles in Video Killed the Radio Star, e io, che ho passato i miei primi anni ad ascoltare la radio intanto che le televisioni iniziavano a trasmettere i video anche in Italia, trovo che questo sia un concetto molto romantico e lo condivido in pieno.
Poi c’è il video, naturalmente. Definirlo un capolavoro è anche riduttivo. La scelta di ambientarlo nel contesto del film Metropolis fu azzeccatissima. Il grande Giorgio Moroder stava lavorando alla versione moderna di Metropolis, e i Queen gli donarono una canzone (che però non era questa, ma Love kills).
In cambio, Moroder concesse loro di utilizzare le immagini tratte da Metropolis. In realtà dovettero comunque comprare i diritti d’autore dal legittimo detentore, che era… nientemeno che il governo della Germania Est, probabilmente una conseguenza dell’investimento statale sul lavoro originale di Fritz Lang, mi viene da pensare.
Fritz Lang fu più di un visionario. E’ vero che nel 1927 c’erano già i grattacieli a New York, ma guardate come aveva immaginato il futuro di Metropolis: strade e monorotaie sopraelevate, grattacieli di vetro, macchine in coda. Insomma… altro che visionario, ci aveva preso in pieno!
E nei cieli di Metropolis sfreccia la macchina volante dei Queen, che Roger Taylor guida con un joystick. I Queen si esibiscono davanti alla folla dei lavoratori tutti uguali, un mix tra 1984 e Another Brick in the Wall, e qui nasce il fantastico battimano sincronizzato che, dal Live Aid in poi, accompagna questa canzone.
C’è una scena che adoro: quella in cui Freddie Mercury muove le lancette dell’orologio luminoso, e in sostanza mischia e unisce passato e futuro. Metropolis è un film del passato che ci racconta come sarà il futuro. La radio era il cuore di questo sistema. Quindi la radio è il mezzo di comunicazione del passato o del futuro? Io non ho dubbi!
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