Tears For Fears – Head Over Heels
#quotefromthe80s
You keep your distance with a system of touch
And gentle persuasion
I'm lost in admiration could I need you this much
Oh, you're wasting my time
You're just wasting time
#HeadOverHeels #TearsForFears
Il periodo che condusse all’estate del 1985 fu, come abbiamo detto tante volte, probabilmente il periodo più puro, intenso e creativo di tutti gli anni ’80. Chi era nelle classifiche in quel periodo si trovava automaticamente nella storia degli anni ’80, anche se magari era al primo disco o al primo album. Naturalmente fu un periodo brillante anche per chi aveva già fatto degli album, e altri ne avrebbe fatti negli anni a seguire. Per esempio, fu sicuramente un periodo d’oro per i Tears for Fears, che due anni dopo The Hurting avevano nel mese di febbraio lanciato uno degli album più caratteristici di tutto il decennio, Songs from the Big Chair. L’album era stato trainato da due grandi successi che lo avevano anticipato nella parte finale del 1984, Mothers talk e naturalmente Shout.
Nel mese di marzo poi era uscita anche la bellissima Everybody wants to rule the world, per cui i Tears for Fears erano ormai onnipresenti nelle radio e nei canali di video musicali. A tutto questo si sommò, il 10 giugno, l’uscita di questa bellissima canzone, Head over Heels, un brano a mio parere un po’ sottovalutato, anche se entrò comunque nelle top ten di mezzo mondo.
Certo, la musica dei Tears for Fears non era il pop ripetitivo di Stock Aitken e Waterman, e i loro stessi testi non erano per niente banali, per cui a volte si trovavano in svantaggio rispetto alle classiche canzoni my heart – your eyes – oh oh oh con video rosa pastello, ma devo dire che riscoprire oggi questa canzone e questo video è davvero una grande emozione.
Nell’album la canzone è preceduta da Broken, canzone più ritmata con cui condivide un giro di tastiera e alcuni versi. Probabilmente i Tears for Fears avevano concepito Head over heels come una variazione di Broken, o magari una estensione, fatto sta che nei loro concerti divenne comune la sequenza ininterrotta Broken / Head over Heels / Broken, con appunto questa canzone inserita nel mezzo di quella precedente.
La canzone descrive l’innamoramento improvviso del protagonista per una ragazza, con la supplica di non spezzargli il cuore. Detto così, potrebbe sembrare un testo banale, se non fosse stato scritto da Roland Orzabal. In realtà il testo comprende dei versi che sono assolutamente profondi e ironici allo stesso tempo. Il video ci aiuta a contestualizzare la scena, come sempre.
Siamo in una biblioteca (che per la cronaca si trova in Canada, a Toronto), apparentemente normale, ma fino a un certo punto. Infatti, nel giro di pochi secondi vediamo comparire un personaggio carico di libri, un rabbino, una avvenente bibliotecaria con degli occhiali in purissimo stile anni ’80, uno scimpanzé con la maglia dei Red Sox, e altri personaggi poco probabili. Anche un’altra canzone famosa degli anni ’80 era ambientata in una biblioteca, ve la ricordate?
Il signore carico di libri, naturalmente Roland Orzabal, arriva faticosamente al bancone, dove inizia a cantare il proprio innamoramento per la ragazza della biblioteca (una modella canadese di cui si sono poi perse le tracce, Joan Densmore). Dietro di lei si intravede Curt Smith, e nel video appaiono poi gli altri musicisti che suonavano con i Tears for Fears, mentre lo scimpanzé si dimostra verosimilmente l’unica persona seria del gruppo. Dopo alcune scene in cui la biblioteca scompare e di fatto vediamo il gruppo suonare, arriviamo all’ultimo fotogramma, con tonalità seppia, in cui vediamo Roland e la ragazza ormai invecchiati, nella casa dove hanno presumibilmente passato la vita insieme. Il Roland di oggi però sembra comunque meno serioso del Roland invecchiato che vediamo nel video!
Il video è reso divertente dalle trovate che Roland stesso discusse con il regista Nigel Dick, non solo la presenza dei personaggi come il rabbino, lo scimpanzé, o un tizio con la maschera a gas, ma è curioso anche per alcune scene che rendono omaggio ad altri video o film, come le schede che escono da sole dal cassetto dello schedario, esattamente come succedeva in una delle scene iniziali di Ghostbusters, uscito pochi mesi prima.
Insomma, Head over heels è una canzone che forse ha avuto meno successo di altre nella lunga carriera dei Tears for Fears, ma resta un piccolo piacevolissimo capolavoro nella storia di questo grande gruppo!
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