I like Chopin - Gazebo- 80sneverend - A piano in the gazebo

Gazebo e pianoforti

Gazebo – I Like Chopin

#quotefromthe80s
Remember that piano
So delightful, unusual
That classic sensation
Sentimental confusion
#Gazebo #ILikeChopin

Probabilmente, a citarne adesso il nome, la prima cosa che viene in mente sono i banchetti di un movimento politico ex nordista, ma negli anni ’80, quando si parlava di Gazebo, il pensiero andava solo a lui ed alle sue canzoni.

Questa volta un po’ di esotismo è giustificato; è vero: lui nella banalità del reale si chiama Paul Mazzolini, ma è nato a Beirut da un diplomatico italiano e da una cantante statunitense.

L’incontro con il DJ e produttore Paolo Micioni (uno che, per gradire, nella sua carriera curerà, tra gli altri, i progetti di Mike Francis, Amii Stewart, Neri per Caso, Marina Rei e Tiromancino), lo porta diritto al successo e tra il 1982 ed il 1983 escono un LP omonimo e tre singoli che schizzano direttamente nelle classifiche italiane ed internazionali: Masterpiece, Lunatic e, ovviamente, I Like Chopin.

Il testo di I Like Chopin è di Gazebo, la musica di Pierluigi Giombini (o John Bini, come sceglie a volte di rendere esterofilo il proprio nome); è lo stesso duo vincente che sempre nel 1983 crea un altro pezzo finito a lungo nella top ten di mezza Europa: Dolce vita, cantata da Ryan Paris (al secolo Fabio Roscioli, per restare in tema di Italo Disco). Giombini scrisse anche le famose note che, secondo una leggenda metropolitana degli anni ’80, vennero inizalmente attribuite a Chopin stesso.

I Like Chopin è un trionfo: è primo in classifica in Italia, Svizzera, Germania ed Austria e raggiunge la top ten in un sacco di posti in giro per il mondo (Giappone compreso).

Possiamo dirlo con cognizione di causa: stiamo parlando di un brano eterno, che resterà sempre pietra di paragone per stabilire il successo di un pezzo e vivrà sempre nelle notti di tanti disco club, quando è ora di mettere un classico.

È un evergreen: a primavera del 2020 Gazebo ne ha proposto una nuova versione (Corona Version), dedicandola ai medici ed agli infermieri impegnati contro la disastrosa pandemia.

Come il suo creatore, l’idea del testo non è banale: è la storia della passione tra la scrittrice francese George Sand ed il grande musicista polacco Fryderyk Chopin, narrata dal punto di vista della donna. 

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