Masterpiece - Gazebo - 80sneverend - Citizen of the world

Cittadino del mondo

Gazebo – Masterpiece

#quotefromthe80s
Masterpiece, you should have seen it
That rainbow in the moon glow
Masterpiece, you've got to live it
That new dawn tomorrow
#Gazebo #Masterpiece

Non so se oggi sia più facile essere cittadino del mondo, rispetto agli anni ’80. Apparentemente sì, perché è certamente più facile volare, avere contatti rapidamente con chiunque, apprendere lingue, studiare all’estero, le aziende sono spesso multinazionali. Però ci sono sempre quei casi di persone o artisti che davvero racchiudono in sé così tante culture ed esperienze, che è difficile collegarli a una singola nazionalità.

Se penso agli artisti più recenti mi viene senz’altro in mente Mika, il cui paese di adozione è l’Italia ma ha in sé tante esperienze di vita in vari paesi e così tanta cultura che per me è davvero n cittadino del mondo, ed è stato ad esempio il presentatore ideale per l’Eurovision Song Contest del 2022.

Negli anni ’80 c’erano parecchi cittadini del mondo, ma avevamo un esempio favoloso davanti a noi senza nemmeno saperlo. Figlio di un diplomatico italiano e di una cantante americana, nato in Asia, ha vissuto in Giordania, Danimarca, Francia, per poi stabilirsi a Roma. Parla un inglese naturale (e quanto lo ha aiutato nella sua carriera!) e sicuramente diverse altre lingue. Con questo bagaglio culturale, il nostro personaggio ha saputo diventare un vero simbolo della italo-disco in tutta Europa. Ironia della sorte, è nato nella stessa città di Mika: Beirut, capitale del Libano.

Avete sicuramente capito che oggi celebriamo l’uscita, nel 1982, di una canzone e di un personaggio amatissimo che ha davvero rappresentato gli anni ’80: Paul Mazzolini, in arte Gazebo. Vi ricordate di Gazebo? Se avete vissuto i primi anni ’80, certamente sì!

Il buon Paul, secondo quanto racconta nel suo website, alla fine degli anni 70, cioè verso i diciotto, diciannove anni, va a Londra per conoscere da vicino le atmosfere new wave, affascinato da gruppi come gli Ultravox o gli Human League, prima ancora quindi dei loro grandi successi Vienna o Don’t You Want Me. Si reca nel fulcro della new wave londinese, quel Blitz Club di Covent Garden, dove Steve Strange e Rusty Egan dei Visage erano padroni di casa prima ancora del successo di Fade to Grey, e dove avrà modo di conoscere la cosiddetta generazione dei Blitz Kids, le future icone del pop inglese: i Duran Duran, gli Spandau Ballet, Boy George, proprio nel momento in cui la new wave si stava trasformando in new romantic.

Di ritorno dal viaggio Paul chiama un amico musicista che sta facendo il militare, Pierluigi Giombini, e in uno dei giorni di licenza di quest’ultimo iniziano a lavorare all’idea di un disco, seguendo una idea musicale di Giombini, su cui trovarono sfogo le suggestioni di un film visto da Paul, che era Sunset Boulevard, in italiano Il Viale del Tramonto (ma Paul lo aveva visto in lingua originale)

Dopo una serie di tentativi infruttuosi di trovare un produttore, Paul chiama un amico DJ, Paolo Micioni, per chiedere qualche consiglio, e contro ogni previsione trova il produttore che stava cercando. Dal momento che Paul parla inglese e soprattutto canta in inglese, decidono di occultare ogni traccia di italianità. Il nome di Pierluigi Giombini diventa John Bini, e serve un nome d’arte anche per il buon Paul Mazzolini. Così sui due piedi decide di usare una parola del testo della canzone (che si sente solo nella versione “extended” della canzone), che a sua volta era stata ispirata da un altro film americano con Glenn Ford e Debbie Reynolds, The Gazebo. E così nacque il personaggio re della italo disco, e così nacque il suo capolavoro, cioè Masterpiece. Anche la parola masterpiece era stata trovata per caso mentre i due autori sperimentavano tra musica e parole, ma i due si trovarono d’accordo nel dire che suonava proprio bene.

Da quel momento, la storia di Masterpiece e la storia di Gazebo divennero la storia degli anni 80 e della italo-disco. La canzone ebbe a partire dall’estate del 1982 un successo sempre crescente finché nella seconda metà di ottobre entrò nelle hit-parade e da lì Gazebo divenne una presenza fissa di tutte le trasmissioni musicali.

La canzone ha un testo affascinante, ma ho il sospetto che non racconti una storia a lieto fine: al termine di un party di compleanno dove si ritrovano i vecchi amici di un tempo, in cui si è bevuto e ballato (nel testo si menzionano vino francese e qualche tango di troppo), dopo aver salutato gli amici il protagonista si ritrova sulla sua Rolls-Royce, ma all’improvviso la sua vista si oscura, i ricordi tagliano l’aria, e alla fine c’è una frase enigmatica, sei una stella lassù, che mi fa pensare a un tragico epilogo, ma non vorrei essere troppo pessimista.

Nel 1982 Masterpiece aveva bisogno di un video, e Gazebo volò di nuovo a Londra per girare un video con effetti elettronici in stile new wave. Non so che fine abbia fatto quel video, sinceramente, e se sia la versione che vediamo. Certamente ne esiste un’altra versione, fatta di immagini vintage che rimandano alla Belle Epoque, ma sono convinto che si tratti di una versione girata ben più tardi in occasione di qualche rimasterizzazione della canzone: anche la traccia audio è infatti leggermente diversa da quella originale del 1982.

Masterpiece ha davvero fatto il giro delle classifiche d’Europa, e ha permesso a Gazebo di avere un successo che ha superato i confini delle nazioni ma anche del tempo, visto l’affetto che riscuote ancora oggi. Un vero cittadino del mondo… e del mondo della italo-disco!

Gazebo su Wikipedia

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