An interview to Karel Fialka - 80sneverend - Karel Fialka

Un’intervista a… Karel Fialka

A cavallo tra 2020 e 2021, dopo un rapido scambio di tweet, ho avuto l’onore e il piacere di entrare in contatto con Karel Fialka, l’autore di una delle perle assolute degli anni ’80, “Hey, Matthew“. Questo successo, pubblicato nell’agosto 1987, entrò nella top ten in molti Paesi, e segnò probabilmente il momento di maggiore popolarità per Karel, che aveva pubblicato il suo primo album addirittura nel 1980.

Come sappiamo, il singolo “Hey, Matthew” era molto semplice (ma molto particolare) nella sua struttura, ma assolutamente profondo nel suo significato. Nel video, Karel e suo figlio Matthew guardano la tv, e Karel si preoccupa dell’influenza su Matthew dei messaggi che riceve dalla tv e di come la comprensione dei problemi del mondo reale possa essere diversa tra adulti e bambini, che ovviamente sono molto più deboli ed esposti a qualsiasi tipo di messaggi.

Ho avuto la possibilità di fare alcune domande a Karel, che è stato così gentile da rispondere e commentare. Ecco la nostra conversazione su “Hey, Matthew” e sugli anni ’80.

– Karel, hai avuto una lunga carriera musicale prima di “Hey, Matthew”; perché secondo te questa canzone ha avuto maggiore visibilità e successo rispetto ad altri tuoi brani, hai aggiunto qualcosa di speciale o ti sei sentito particolarmente ispirato mentre la componevi? È una canzone semplice ma molto profonda, ed è un fatto che a oltre trent’anni di distanza, per esempio, io vivo in Italia, e quando parlo di musica anni ’80, molte persone ricordano e amano questo successo e video dopo tutto questo tempo!
Mi è piaciuto scrivere “Hey, Matthew”. Mi chiedevo seriamente come quel ragazzo, mio figlio, stesse elaborando tutte le informazioni che gli stavano arrivando. Era un testo molto personale, solo una conversazione con un po’ di riflessioni. Tutte le mie canzoni sono sempre state abbastanza personali, ma non avevo mai scritto prima del mio senso di responsabilità nella vita di un’altra persona (una persona di cui ero responsabile), e non volevo renderlo troppo pesante. Sono sicuro che la canzone è stata resa più attraente e interessante per le orecchie degli ascoltatori dall’inclusione della voce di un bambino e forse il fatto che stavo facendo a mio figlio domande molto dirette (e talvolta esistenziali) era qualcosa che qualsiasi persona (non necessariamente un genitore) poteva capire.
– Capisco perfettamente, essendo padre di due figli, il tipo di ossessione dei padri quando pensiamo che i figli guardino troppa tv, o forse oggi troppo di “qualsiasi cosa” sui loro smartphone, e abbiano una comprensione parziale o diversa dalla nostra, ovviamente, da una prospettiva differente, possiamo dire. Se potessi fare oggi la stessa domanda “cosa vedi”, a un bimbo, magari proprio al figlio di Matthew, che tipo di risposta vorresti ricevere e cosa ti spaventerebbe?
Tutto è diverso in questi giorni. Tutto è accessibile, spesso non filtrato. Sarei spaventato se guardasse della pornografia (intesa sia come la pornografia sessuale, ma anche come pornografia della violenza mostrata ed esercitata da gruppi estremisti) e pensasse che questo fosse il modo corretto o l’unico modo di comportarsi. Il sesso è divertente, ma come sappiamo, si compone di molti livelli emotivi e la maggior parte della pornografia sessuale ha poca rilevanza per stabilire relazioni normali; e il processo di comprensione dell’amore è molto complesso. La pornografia del sangue, intesa come violenza ostentata ed esercitata dagli estremisti, invece, è degradante per lo spirito umano. Sarei lieto se il figlio o la figlia di Matthew, sebbene siano ancora troppo giovani per saperlo, potessero guardare e riconoscere le persone che diffondono bugie e disinformazione, e riuscire a definirle “stupide”.
– Per finire, Karel, vorrei farti una domanda che è quasi un marchio di fabbrica per le interviste di 80sneverend: se avessi una bacchetta magica o una macchina del tempo e potessi tornare a un momento o un giorno specifico negli anni ’80, quale momento sceglieresti e perché?
La mia vita ha preso così tante direzioni diverse negli anni ’80 che scegliere un momento specifico diventa una cosa un po’ fumosa, ma molto probabilmente direi che il giorno in cui è caduto il muro di Berlino sembrava un giorno nuovo e promettente per l’Europa e per il mondo… e il 9 novembre è anche il mio compleanno!
– Infine, tutti vorremmo sapere cosa ha scelto di diventare Matthew alla fine :): un soldato, un poliziotto, il capitano di una barca…
La vita di Matthew si è parecchio calmata. Gli piace ancora andare in discoteca ma è sposato e ha due figli, un ragazzo e una ragazza, quindi ha altri impegni e nuove priorità. Oggi Matthew è diventato un esperto nel restauro di mobili antichi.

È stato davvero un grande piacere avere la possibilità di scrivere a Karel e leggere la sua risposta, e per questo sono molto grato a Karel Fialka. Per ulteriori informazioni sui recenti progetti di Karel, potete visitare il sito www.karelfialka.com

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