Culture Club – Karma Chameleon
#quotefromthe80s
Karma karma karma karma karma chameleon
You come and go, you come and go
Loving would be easy if your colors were like my dreams
Red, gold and green
Red, gold and green
#KarmaChameleon #CultureClub
Nel settembre del 1983 i Culture Club si trovavanp in un momento importantissimo della loro carriera. Infatti, circa un anno dopo l’uscita del loro primo album “Kissing to be clever”, che li avevaresi popolari grazie a canzoni come “Do you really want to hurt me” e “I’ll tumble for ya” erano in procinto di lanciare il loro nuovo album, “Colors by numbers”. In realtà i primi segnali erano buonissimi, perché l’uscita di “Church of the poison mind” qualche mese prima avevamostrato come il mercato avesse una gran volgia di rivedere Boy George e i suoi compagni.
E così, il 6 settembre uscì una canzone destinata a cambiare definitivamente la storia di questo gruppo, rendendolo uno dei primi simboli internazionali degli anni 80. “Karma Chameleon” è prima di tutto una canzone molto orecchiabile, impreziosita dalle parti di armonica che la rendono riconoscibile e originale. Come Boy George spiegò, la canzone parla della paura di essere esclusi perché si ha un’opinione differente dalla massa, e di come a volte si cerchi a tutti i costi di soddisfare troppe parti diverse, un po’ come i camaleonti checambiano colore a seconda di ciò che li circonda.
In realtà, come spiegò sempre il leader dei Culture Club, la canzone fu anche inspirata dalla storia che Boy George stava vivendo con Jon Moss, una storia che negli anni 80 non fu mai rivelata e che Boy George ammise solo molto tempo dopo. Anche “Do you really want to hurt me” era ispirata e dedicata a Moss, e alcuni versi di “Karma Chameleon” riprendono questa situazione burrascosa. Ad esempio, le parole in cui Boy George gli chiede di essere un amante e non un rivale. Pare insomma che Boy George usasse questi testi anche per comunicare a Jon i propri sentimenti, secondo quanto egli stesso ha dichiarato. Del resto anche le frasi come “tu vai e vieni” oppure “sai soltanto ingannare” sembrano riferimenti abbastanza espliciti.
Il testo menziona anche i colori rosso, oro e verde, che secondo alcuni richiamano i colori della bandiera rasta, cioè alla fine quelli della bandiera dell’Etiopia. In effetti nel video vengono sventolate delle bandiere, ma il tricolore sembra verticale naziché orizzontale. Sarebbero delle bandiere del Mali, insomma, non dell’Etiopia. In ogni caso secondo alcuni questi colori (che compaiono anche nei costumi delle ballerine del video) erano anche colori simbolici delle comunità gay degli anni 80 soprattutto negli Stati Uniti, quindi potrebbe essere una specie di bandiera arcobaleno con qualche decennio di anticipo.
Il video fu senza dubbio uno dei più caratteristici del momento, con i Culture Club che cantano su una nave a vapore di fine ottocento, che alla fine scopriamo chiamarsi “Chameleon”, in uno scenario che riproduce assolutamente il Mississippi del 1870 nella zona intorno a New Orleans, come dichiarato nei titoli iniziali. Certo, negli stati confederati del 1870 la presenza di un distinto signore vestito e truccato come Boy George probabilmente sarebbe stata assolutamente fuori dagli schemi, ma poco importa. Allo stesso modo, Boy George ha certamente voluto mandare un messaggio di integrazione mettendo fianco a fianco persone con differente colore della pelle, cosa assolutamente improbabile nel Mississippi del 1870. Il video in realtà fu girato sul Tamigi, su una imbarcazione turistica che si chiamava “New Southern Belle”, assolutamente nell’atmosfera di New Orleans.
“Karma Chameleon” fu un successo clamoroso, e i Culture Club raggiunsero la cima delle classifiche praticamente in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Canada, in Sudafrica, in Australia e Nuova Zelanda, insomma, un po’ dappertutto. In quel momento erano davvero la band più popolare degli anni 80, insieme ai Duran Duran.
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