Livin on a prayer - Bon Jovi - 80sneverend - La storia di Tommy e Gina

La storia di Tommy e Gina

Bon Jovi – Livin’ on a prayer

#quotefromthe80s
Tommy's got his six string in hock
Now he's holding in what he used to make it talk
So tough, mmm, it's tough
Gina dreams of running away
#BonJovi #LivinOnAPrayer

Probabilmente c’è qualcuno cui i nomi di Tommy e Gina non dicono molto, potrebbero essere due tizi qualsiasi che si sono trovati al posto giusto nel momento giusto, ovvero nelle prime strofe di una canzone fortissima uscita a fine ottobre nel 1986. Naturalmente, ci sono invece milioni di dinosauri come noi per cui i nomi di Tommy e Gina rievocano immediatamente una delle canzoni più belle di un gruppo che ha davvero fatto la storia del rock anni 80, i Bon Jovi.

La band si era formata nel 1983, e per un certo periodo ha rischiato di avere una storia completamente diversa, perché il leader Jon Bon Jovi, nome d’arte scelto dalla sua casa discografica per John Francis Bongiovi Jr., è stato per un periodo in bilico tra carriera cinematografica e musicale! Narrano le cronache, infatti, che il belloccio Jon fosse stato scelto come protagonista di Footloose (la Paramount voleva cambiare il soggetto, mutando la professione da ballerina a rockstar, ma questa è un’altra storia degli anni 80 e finiremmo per parlare di cinema). Il grintoso ragazzo, però, rifiutò, per arrivare al successo da cantante; va comunque detto che la storia tra Jon ed il cinema non finì in quel momento, anzi.

E così, dopo un discreto successo negli anni precedenti grazie agli album Bon Jovi e 7800° Fahrenheit, nell’estate del 1986 avviene la svolta della loro carriera. Il loro terzo album Slippery When Wet e soprattutto il primo singolo You Give Love a Bad Name riscuotono un successo strepitoso, e per la prima volta i Bon Jovi arrivano in testa alle classifiche. In effetti avevano cambiato qualcosa, per arrivare al successo: non solo avevano un nuovo produttore, ma soprattutto lavoravano ora insieme al compositore Desmond Child, che aveva scritto e arrangiato pezzi storici come, ad esempio, I Was Made for Lovin’ You dei Kiss.

Livin’ on a Prayer divenne una delle canzoni più popolari ed amate dei Bon Jovi, e fu la seconda canzone consecutiva che arrivò in testa alle classifiche, aprendo così le porte al successo mondiale di questo gruppo tra rock e metal (molti lo definivano “hair metal”, a dire il vero). E pensare che inizialmente Jon non voleva mettere questa canzone nell’album, perché non la considerava sufficientemente buona! Fortunatamente Sambora e Desmond Child riuscirono a convincerlo.

In questa canzone, scritta appunto da Desmond Child, Jon Bon Jovi e Richie Sambora, viene per la prima volta usato un talkbox, uno effetto a pedale che di fatto manda i suoni di uno strumento (la chitarra di Richie Sambora) alla bocca attraverso un tubo, in modo che chi lo usa possa modificarne il suono esattamente come quando facciamo i suoni con la bocca.

Il video mostra le fasi di un concerto dei Bon Jovi che si tenne a Los Angeles nel luglio del 1986. Le fasi di prove e soundcheck sono in bianco e nero, mentre il concerto vero e proprio è a colori. I Bon Jovi ebbero una grande idea di marketing, quella di far scrivere il nome del gruppo per terra, in modo che chiunque vedesse il video sapese chi erano.

La canzone, come dicevamo, parla appunto di due ragazzi, Tommy e Gina, lui portuale e lei cameriera, che vogliono farcela da soli nonostante le avversità che sono costretti ad affrontare. I ragazzi vivono la loro storia in mezzo alle difficoltà, senza mai mollare e senza rinunciare al loro sogno.

C’è una curiosità interessante sul testo di questa canzone! Sapete chi è la Gina del testo, in realtà? È un’altra star degli anni ’80, esattamente Maria Vidal, l’interprete di Body Rock. Maria Vidal era stata infatti la fidanzata di Desmond Child, autore della canzone insieme a Bon Jovi e a Richie Sambora, che a questo punto è Tommy, e la situazione descritta era davvero un pezzo di vita vissuta: Maria Vidal aveva davvero lavorato come cameriera in un locale dove tutti la chiamavano Gina, un complimento per la sua bellezza, così somigliante a quella di Gina Lollobrigida!

E in effetti, la versione originale del testo non parlava di Tommy e Gina, ma di Johnny e Gina, e guarda caso, John è proprio il nome di battesimo reale di Desmond Child! Era veramente una istantanea delle loro difficoltà quotidiane di gioventù!

Tommy e Gina sono diventati davvero dei simboli nelle canzoni dei Bon Jovi, e rappresentano appunto la forza di resistere e non mollare per arrivare a realizzare i propri sogni. Sono stati citati dalla band anche in altre canzoni: nel 1988 verranno citati in 99 In the Shade, e soprattutto nel 2000 in It’s My Life, dove peraltro Richie Sambora tornerà ad usare il talkbox. In altre canzoni si riprende invece il verso “prendi la mia mano e ce la faremo”, “Take my hand and we’ll make it”.

Insomma, possiamo davvero dire che non solo Tommy e Gina ce la hanno fatta, ma hanno davvero portato fortuna a uno dei gruppi simbolo degli anni ’80!

Bon Jovi su Wikipedia

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