Phil Collins – One More Night
#quotefromthe80s
I've been sitting here so long
Wasting time, just staring at the phone
And I was wondering should I call you
Then I thought maybe you're not alone
Please give me one more night
#PhilCollins #OneMoreNight
Oggi vi racconto una storia vera, degli anni Ottanta, naturalmente. Una sera Robert Plant (quello dei Led Zeppelin) e un suo amico inglese vanno a cena in un famoso ristorante a Chicago che non ha bisogno di ulteriore pubblicità. Plant è vestito bene, ma al suo amico fanno delle storie e non lo fanno entrare. Il dress code del ristorante dice che si entra solo con la giacca, e in effetti l’amico di Plant era in giacca, ma non lo vogliono fare entrare. Lui si arrabbia e dice “Ma come? Ho anche la giacca…” e il buttafuori gli fa “Sì ma questa giacca non va bene” e morale della favola, gli tocca andare a cena in un altro posto.
Qualche tempo dopo l’amico inglese di Robert Plant fa uscire il suo terzo album, fantastico, e dedica il titolo a questa storia, raccontandola in tutte le interviste seguenti… con tanto di nomi. E da lì in poi divenne il campione del mondo dello stile giacca e scarpe da tennis (così si chiamavano negli anni 80). Quell’album si chiamava appunto No Jacket Required, e stiamo naturalmente parlando del grande Phil Collins.
No Jacket Required uscì a fine gennaio del 1985, ma fu preceduto come sempre accadeva da un singolo che doveva trainarne le vendite. Furono scelte canzoni diverse per Inghilterra e Stati Uniti dove, il 30 novembre 1984 usciva la bellissima One More Night.
Gli Americani avranno pensato che Phil Collins doveva essere una miniera inesauribile di canzoni, perché solo dieci giorni prima aveva lanciato il frutto della sua collaborazione con Philip Bailey, cioè la bellissima Easy Lover, e in effetti Phil aveva tante altre cose da dire e da cantare.
La canzone racconta la storia di un uomo che implora la sua amata per ottenere ancora una notte in cui dimostrarle il proprio amore. Il testo è piuttosto semplice, ma la musica è irresistibile. Anche il video è molto semplice, ma molto suggestivo: Phil interpreta la canzone suonando al pianoforte in un pub vuoto, ripreso in malinconiche tonalità seppia. Non era un pub casuale: il proprietario era Richard Branson, proprietario di tutta la galassia Virgin, e nello stesso pub Phil Collins ambientò anche un altro celebre video, quello di Sussudio, tratta dallo stesso album. Sembrano due locali diversi perché il video di Sussudio fu ripreso col pub pieno di gente e con colori vivaci, ma era lo stesso pub.
E in effetti, Sussudio fu la canzone scelta per trainare No Jacket Required in Europa, quindi possiamo dire che One More Night e Sussudio uscirono quasi insieme, ma in ordine invertito nei due continenti.
One More Night fu un successo strepitoso, e fu una delle poche canzoni ad arrivare nella top ten sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, dove arrivò addirittura al primo posto, come era già successo anche a Against All Odds (Take A Look At Me Now). Rimase al primo posto in America per alcune settimane, prima di cedere la posizione a We Are The World.
Probabilmente One More Night è anche un titolo che porta fortuna, perché nel 2012 anche i Maroon 5 arriveranno in testa alle classifiche con una canzone con lo stesso titolo. Direi che anche la sfortunata vicenda del ristorante contribuì tutto sommato a dare il titolo giusto a un album davvero eccezionale! Certo, con canzoni come queste anche il successo dell’album No Jacket Required era assicurato!
Phil Collins su Wikipedia
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