Take on me - a-ha - 80sneverend.com - A cartoon story

Una storia da fumetto

a-ha – Take on me

#quotefromthe80s
But I'll be stumbling away
Slowly learning that life is okay
Say after me, It's no better to be safe than sorry
Take on me (take on me)
Take me on (take on me)
#a-ha #TakeOnMe

Ci sono canzoni che, per vari motivi, sono destinate ad avere successo in un particolare momento. Magari erano anche già uscite, con arrangiamenti o video diversi, poi però cambia qualcosa e qualche tempo dopo finalmente riescono ad avere il successo che meritano. E’ la storia per esempio di “Love of the common people“, di “Walk this way“, ma anche di un’altra tra le canzoni più famose e amate degli interi anni 80.

La storia di “Take on me” comincia, in un certo senso, nel 1977, quando il tastierista Magne Furuholmen, che ha 15 anni in quel momento, compone quel giro di tastiera che diventerà famoso in tutto il mondo. In effetti se lo tiene in tasca aspettando di giocarselo al momento giusto, che secondo lui capita nel il 1981, quando insieme a Pål Waaktaar forma il gruppo dei The Bridges, e incidono il loro successo “Miss Eerie” (che come potete verificare su youtube, contiene il famoso passaggio di tastiera). In realtà non è un successo per niente, e dopo mesi di scoramento a cercare lavoro e ingaggi in Inghilterra, i due se ne tornano nella natia Norvegia.

Siamo nel 1982 quando i due incontrano un personaggio che cambierà la loro vita: Morten Harket, norvegese come loro, cantante, un po’ introverso ma piuttosto creativo. Segni particolari: bellissimo. Morten si unisce a loro, e i tre si mettono a cercare un nome per i nuovo gruppo. L’ideale sarebbe trovare una parola norvegese che però sia pronunciabile facilmente per chi sa l’inglese. Dopo due miliardi di proposte, Morten sfoglia un quaderno dove Pål aveva scritto alcune sue canzoni, e una di queste di intitolava “A-ha”. Pochi secondi dopo nasceva uno dei gruppi più amati degli interi anni 80.

Morten, Pål e Magne concordano che “Miss Eerie” vada in qualche modo potenziata e rilanciata, e riscrivono parte dei testi e delle melodie. Nel 1982 nasce così una canzone che si chiama “Lesson One”. Anche questa si trova su youtube, ed è impressionante, perché è come sentire “Take on me” senza il ritornello. Anche questo tentativo non porta i risultati sperati, ma i tre non demordono, e nel 1984, dopo avere cambiato casa di produzione, rilanciano la canzone per l’ennesima volta, questa volta con il titolo “Take on me”, e la inseriscono nel loro album “Hunting high and low”. Ma la cosa strana è che neppure nel 1984 hanno successo! La casa di produzione però si accorge di un paio di dettagli apparentemente ininfluenti, ma che sono destinati a cambiare la storia degli anni 80.

La versione originale di “Take on me” era un po’ troppo carica di effetti elettronici e riverberi, ed era accompagnata da un video piuttosto banale, in cui si vedevano gli a-ha cantare in uno spazio completamente blu, qualcosa a metà tra un sogno con Morten come protagonista (che è in grande evidenza), e una sessione di prove con gli amici a casa della nonna.

I produttori, cito per tutti il veterano Tommy Slater, che aveva procurato agli a-ha il contratto con la A&M, la stessa casa discografica di Sting, decidono non solo di ripulire la canzone da echi e riverberi, ma soprattutto di realizzare un video all’altezza della canzone, e chiamano uno dei migliori registi sulla piazza: Steve Barron, che aveva realizzato, tanto per dire, “Billie Jean” di Michael Jackson, e “Don’t you want me” degli Human League, nonché i capolavori “Africa” e “Rosanna” dei Toto.

Steve Barron compie il miracolo: nell’aprile del 1985, quando l’album era già uscito da sei mesi, il nuovo video è pronto, ed è un capolavoro. Attraverso una tecnica che si chiama rotoscoping, ogni singolo frame genera un omologo disegno di un cartone animato, e alla fine il video combina insieme elementi filmati e elementi disegnati. In particolare, i disegni sono realizzati da Michael Patterson e Candace Reckinger, che un paio di anni più tardi dirigeranno il video di “Luka” per Suzanne Vega.

La canzone, nella versione che conosciamo e con il video che amiamo, esce come singolo il 16 settembre 1985.

Il video è famosissimo: in un bar (che si trova a Londra) una ragazza legge un fumetto in cui un aitante giovanotto vince una gara motociclistica. Nel fumetto però c’è uno specchio che fa da porta col mondo reale, e così il protagonista (ovviamente Morten Harket) e la ragazza inizano a sconfinare nel mondo dell’altro. Alla fine lei salverà Morten, che apparirà ovviamente in carne e ossa in casa della ragazza. Bellissima la scena in cui la ragazza ricompare nel cestino dei rifiuti dove la proprietaria del locale aveva gettato il fumetto.

La ragazza per inciso era l’attrice Bunty Bailey, che conobbe Harket sul set del video e qualche tempo dopo divenne la sua compagna. Era anche un volto noto dei video, e partecipò per esempio anche a “To be a lover” di Billy Idol (era la corista di mezzo, quella vestita di bianco).

Il video di “Take on me” fu uno dei tre ingredienti equamente determinanti per il successo universale della canzone, insieme ovviamente alla canzone stessa e anche al fascino di Morten Harket. Viene generalmente considerato uno dei tre video più belli e caratteristici degli anni 80, insieme a “Thriller” di Michael Jackson e “Sledgehammer” di peter Gabriel.

Grazie a questa canzone la carriera degli a-ha decollò definitivamente, e permise loro di incidere altri album e ottenere svariati altri successi, e di tenere ancora concerti nel terzo millennio. Potete vedere come gli a-ha (scritto sempre rigorosamente minuscolo, e possibilmente con le a in corsivo) hanno vinto la sfida del tempo nella pagina degli a-ha ieri e oggi.

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