Kid Creole and the Coconuts – Endicott
#quotefromthe80s
Endicott's full of compliment
Endicott's such a gentleman
Why can't you be like Endicott?
Cause I'm free
#Endicott #KidCreole #KidCreoleAndTheCoconuts
Negli anni ’80 ci sono stati davvero tantissimi tipi bizzarri. E spesso erano grandi artisti, che avevano costruito una iconografia bizzarra fatta di abiti, movenze, sorprese. Certamente la bella musica aiutava a costruire il personaggio, e un personaggio bizzarro aiutava a vendere bella musica.
Abbiamo avuto esempi in tutti i Paesi: mi vengono in mente il Reverendo Dottore Clive Jackson, il cui bizzarro stile era perfetto per Spirit in the Sky; prima ancora è doveroso citare il mitico Captain Sensible, che era un tutt’uno con la sua mitica Wot. Uno dei più grandi geni degli anni ’80, Falco, era un personaggio a prescindere, con uno stile tutto suo, e naturalmente Boy George era una assoluta icona di stile oltre che un grandissimo autore e cantante, basta vedere il video di Karma Chameleon. E vi ricordate il belga Plastic Bertrand con Hula Hoop e Ping Pong?
In Italia direi che il capostipite della bizzarria negli anni ’80 è stato l’immenso Alberto Camerini, che spesso citava Arlecchino anche nelle sue canzoni, ma durante gli anni ’80 abbiamo visto anche artisti minori di grandissimo talento – penso a Santandrea con la sua La Fenice.
Uno dei personaggi più bizzarri, ma assolutamente talentuosi e geniali degli anni ’80, era l’americano Thomas August Darnell Browder, due nomi e due cognomi di cui usava in genere solo la parte centrale, August Darnell. Dopo avere creato vari gruppi in gioventù con suo fratello e dopo essersi pure laureato in letteratura inglese, nel 1974 formò un gruppo (sempre con suo fratello) che si chiamava Dr. Buzzard’s Original Savannah Band – e già da qui intravediamo una certa passione per nomi e titoli lunghi e bizzarri.
Questo gruppo dura qualche anno, ma serve a far incontrare Darnell con alcuni altri personaggi bizzarri quanto lui, e che con lui percorreranno gli anni 80.
Sì, perché nel 1980 August decide di fondare un nuovo gruppo con i suoi compagni più fedeli. Un gruppo assolutamente originale, che potremmo quasi definire un collettivo, caratterizzato da un sound molto riconoscibile, a metà tra il jazz e lo swing.
August ovviamente dovette creare un suo stile, e ispirandosi a un film interpretato da Elvis Presley intitolato King Creole, creò il suo elegantissimo, sofisticato, ispiratissimo personaggio dal nome di Kid Creole.
Insieme a lui c’erano almeno due personaggi di assoluto rilevo. Il primo è un musicista portoricano che si chiamava Andy Hernandez, che era un virtuoso di uno strumento molto particolare, il vibrafono, che è una specie di xilofono amplificato ma con i tasti in metallo. Hernandez adottò un nome d’arte molto particolare, Coati Mundi, e viene addirittura citato nel brano Electrica Salsa di Off.
Con loro c’era una cantante, ballerina, coreografa, e costumista d’eccezione, Adriana Kaegi, di origine svizzera e dal talento artistico smisurato, che tra l’altro era pure la moglie di August\Kid Creole, e che ebbe l’idea di creare un trio di coriste dal look vistoso e originale, che diventarono parte integrante della performance del gruppo. E così, nel 1980 nacquero Kid Creole and the Coconuts.
Il successo di Kid Creole con i primi album non fu sempre eccezionale, ma alcune perle riuscirono a dare al gruppo la visibilità meritata, sia per le canzoni, che per gli arrangiamenti, e spesso anche per l’impostazione coreografica nei video e nei concerti. Tra queste canzoni, la più famosa fu probabilmente Annie, I’m Not Your Daddy del 1982.
Il loro successo più famoso è probabilmente una canzone del 1984, My Male Curiosity, che viene anche interpretata in un celebre film, Against All Odds, Due Vite in Gioco nell’edizione italiana, in cui c’era anche l’omonima Against All Odds di phil Collins.
Nel 1985 Kid Creole and the Coconuts producono un altro album dal titolo incredibile, In Praise of Older Women and Other Crimes, che contiene un’altra delle loro canzoni più famose in assoluto, Endicott, uscita nel giugno di quell’anno, proprio verso la fine del periodo d’oro degli anni 80, un mese prima del Live Aid.
Endicott (che è anche il nome di diverse cittadine negli Stati Uniti) è il marito perfetto, aitante ed elegante, che ha un buon lavoro, adora moglie e figli, e vive per la famiglia in un perfetto sogno americano
Il contrario di Endicott è ovviamente lo stesso Kid Creole, che nella canzone afferma chiaramente che non sarà mai come Endicott, perché è uno spirito libero, e ringrazia Dio per questo.
Il video è ancora più spiritoso della canzone, con il contrasto tra l’operoso e impeccabile Endicott con la sua famiglia modello, e il pigro e indisciplinato Kid Creole, elegantissimo ma che viene ripreso e sgridato dalle sue Coconuts proprio per la sua decisione di non voler mettere la testa a posto e di godersi la sua libertà. Tutto sommato è un video semplice, senza grandi effetti speciali, ma trasmette tutta l’energia della musica di Kid Creole e tutta la genialità delle coreografie e dei costumi di Adriana.
In quei tempi, però Adriana e August stavano divorziando, ma la lucidissima coconut restò per molto tempo a far parte del gruppo (occupandosi anche di reclutare le varie nuove Coconuts quando qualcuna lasciava il gruppo).
Kid Creole and the Coconuts tornarono a essere interpreti importanti nella scena del latin jazz, ma la loro stella nel mondo del pop mainstream iniziò a declinare, e nel giro di pochi anni il gruppo ne risentì. Oggi Kid Creole fa ancora dischi e concerti ma con una formazione completamente nuova.
Un’ultima curiosità: negli anni ’90 Adriana Kaegi lasciò definitivamente il gruppo. Dopo avere comunque fatto da corista a tantissimi artisti come gli U2 e dopo avere creato un gruppo in cui c’era anche Perri Lister, la fidanzata di Billy Idol che era apparsa in White Wedding e in altri video come The Chauffeur (Sing Blue Silver) dei Duran Duran, Adriana decise di approfondire l’uso delle tecnologie informatiche che si andavano sviluppando.
Unì le sue due grandi passioni, informatica e moda, e fu la prima imprenditrice a trasmettere in streaming con la sua media company le sfilate di moda dei principali stilisti, spesso da Parigi, Londra e Milano, tanto che venne riconosciuta come la donna che aveva inventato i webcast. Fu premiata da Yahoo, uno dei grandi internet player degli anni 90, e la cosa le valse il soprannome di Queen of Stream, la regina dello streaming.
Beh, se pensavamo che Kid Creole and the Coconuts fossero soltanto dei personaggi bizzarri, adesso dobbiamo assolutamente riconoscere la loro genialità e la loro creatività originale e dirompente! Come sempre, non c’era nulla di casuale negli anni ’80!
Kid Creole and the Coconuts su Wikipedia
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