Rick Astley – Never gonna give you up
#quotefromthe80s
We've known each other for so long
Your heart's been aching but you're too shy to say it
Inside we both know what's been going on
We know the game and we're gonna play it
#RickAstley #NeverGonnaGiveYouUp
Il 27 luglio 1987, apparentemente, è iniziata la carriera di una icona degli anni 80,. Una di quelle voci inconfondibili destinate, con un numero non enorme di canzoni, a rimanere comunque nell’immaginario di noi dinosauri. Quel giorno, infatti, usciva Never Gonna Give You Up, il primo indimenticabile singolo di Rick Astley.
Perché ho detto apparentemente? Certamente questa è la data di uscita della canzone, quindi del debutto sul mercato, e naturalmente è l’inizio ufficiale della carriera; in realtà l’uscita di questa canzone fu la conclusione di un percorso di avvicinamento durato anni, condotto dai tre loschi figuri Stock, Aitken e Waterman, per lanciare alla grande questa figura emergente così particolare.
Certamente la canzone era pronta da almeno sei mesi, ma i tre autori di produzioni seriali erano convinti che non fosse un buon momento, nell’inverno a cavallo tra il 1986 e il 1987, per lanciare il buon Rick, e quindi decisero di aspettare il momento giusto, che secondo loro arrivò appunto a fine luglio del 1987.
In realtà la storia inizia molto più indietro, almeno un paio di anni prima. Stock, Aitken e Waterman stavano iniziando ad avere visibilità e fama, e stavano mettendo a punto il loro metodo infallibile per il successo: si erano creati una libreria di template, di esempi musicali cui ispirarsi, e a seconda del personaggio e della canzone che volevano lanciare, combinavano insieme due o tre di questi template per creare canzoni nuove ma non completamente estranee alle orecchi degli ascoltatori.
La storia di questa canzone, come dicevamo, nasce quindi quando i tre produttori conoscono il buon Rick. Si rendono conto subito di due cose: è una persona veramente a modo, simpatica, gentile, piacevole ed educata. Ma ha anche dei difetti, uno su tutti: Rick è timidissimo. A questo punto i tre satanassi prendono le prime decisioni: Rick è un talento e bisogna scrivere qualcosa per lui. Ma prima di tutto, bisogna aiutarlo a vincere la sua timidezza, in modo che quando verrà il momento opportuno, non sarà tradito dall’emozione, e anzi incidere la canzone sarà per lui la cosa più normale del mondo.
Come dicevamo, Stock Aitken e Waterman a questo punto non erano ancora i padroni assoluti del pop inglese, erano piuttosto dei pionieri che stavano sperimentando un nuovo metodo ed erano in cerca di belle voci da lanciare. Quindi agli occhi di Rick non dovevano sembrare poi così distanti da lui, e giocando su questo fatto ebbero l’idea geniale per vincere la timidezza di Rick: entrarono in confidenza con lui, e gli offrirono di venire a lavorare nel loro studio di registrazione, per fare un po’ di esperienza.
E quindi per un paio d’anni Rick prese confidenza con gli strumenti e le bobine di registrazione, fece da corista per altre canzoni, insomma, si ambientò tra macchinari e soprattutto persone. Tra l’altro, la leggenda vuole che Rick si distinguesse per un particolare talento che aveva: faceva un thé buonissimo. Il che in Inghilterra è molto apprezzato, ovviamente, e quindi pare che tutti i pomeriggi, quando finalmente arrivava la pausa per il thé, Rick diventasse assolutamente il re dello studio grazie a questo suo specialissimo talento.
Intanto che Rick prendeva confidenza con l’ambiente, i tre pensavano anche alla canzone da scrivere per lui. Ci fu un periodo in cui il buon Rick era anche coinquilino di Pete Waterman. Una sera, il buon Pete stette al telefono divese ore con la donna di cui era innamorato. Al termine della telefonata di Pete, Rick, come tutti i coinquilini, era ovviamente esausto, e gli rivolse un commento tagliente: non riuscirai mai a rinunciare a lei, ovvero “You’re never gonna give her up”.
Waterman, per quanto inebriato dagli amorosi sensi, ebbe la lucidità di capire che questa era davvero una frase a effetto. Ne parlò coi suoi loschi compari, e lavorarono per costruirci attorno una canzone. Per la cronaca, decisero di usare come template un brano di un interpete di dance music e più tardi di house music, Colonel Abrams, che si intitolava Trapped. Il povero Colonel Abrams è mancato nel 2016 dopo aver trascorso gli ultimi anni malato e senza un tetto.
E così, a furia di coretti e tazze di thé, arriva il giorno del debutto del buon Rick. Naturalmente è iun successo. Nel frattempo Stock Aitken e Waterman hanno affinato il loro metodo e hanno già lanciato le prime loro canzoni in testa alla hit parade inglese. Pochi mesi prima per esempio avevano lanciato la carriera di Mel and Kim grazie alle loro canzoni Showing out (Get fresh at the weekend) e Respectable. Le canzoni dei tre maramaldi erano tutte diverse ma anche tutte un po’ uguali, ma come dicevamo forse anche questo contribuì a renderle più orecchiabili al grande pubblico.
Fu un successo, dicevamo. Never gonna give you up superò una delle prove più difficili: andare in cima alla hit parade non solo in Inghilterra, ma anche negli Stati Uniti. Rick non è che fosse particolarmente ambizioso, ma era assolutamente attento a molti dettagli, e capì che le radio americane sarebbero state fondamentali per sostenere il successo della sua canzone. Quindi cercò di fare breccia in quell’ambiente, e ci riuscì. Per dare un’idea, le canzoni targate Stock Aitken e Waterman arrivarono tredici volte in cima alla hit parade inglese, oltre a Mel and Kim ricordiamo per esempio anche la giovanissima Kylie Minogue di I should be so lucky; di queste tredici volte, però, solo tre volte arrivarono anche in cima alla hit parade americana. E di queste tre canzoni, due erano di Rick Astley (oltre a questa, succederà anche a Together Forever). La terza canzone, per la cronaca, era Venus, nella versione delle Bananarama.
Va anche ricordato che, poco tempo dopo, Rick ebbe il grande merito di aver per primo dubitato dei tre maledetti, e di essersi presto cercato un nuovo team che lo producesse, e fu seguito da molti, il che diede inizio al lento declino dei tre personaggi.
Never gonna give you up ebbe anche un video, naturalmente, in cui si arrivò a discutere se Rick dovesse cantare con le maniche arrotolate o meno, ma in ogni caso un video semplice ma simpatico, un po’ come lui. Come dicevamo, Rick era buono, gentile, simpatico, timido, ma non era affatto uno sprovveduto! Infatti, fu uno dei pochissimi artisti che, nel momento in cui si rese conto che la sua carriera e il suo periodo di fama stavano terminando (siamo agli inizi degli anni Novanta) si ritirò senza problemi, con una situazione finanziaria solida che consentì a lui e alla sua famiglia di vivere senza problemi. Insomma, era riuscito a non sperperare niente e fare gli investimenti corretti per proteggere il futuro suo e della sua famiglia. Bravo Rick!
C’è un’ultima cosa divertentissima da ricordare. Nel 2007, in occasione della giornata del pesce d’aprile, si originò in rete uno scherzo che diventò presto virale. In quei tempi la rete era diversa da quella che conosciamo oggi; i social network stavano appena nascendo e YouTube non era ancora una proprietà di Google. Ebbene, in poche ore si diffuse uno scherzo chiamato “Rickrolling”: su molti siti anche seri (assicurazioni, banche, aziende) veniva cambiato un link, e per l’occasione del pesce d’aprile chi cliccava su quel link finiva su un video di YouTube, una vecchia registrazione del video di Never Gonna Give You Up. Naturalmente Rick non c’entrava niente, e non aveva neppure un suo canale o una versione ufficiale del video su YouTube, ma la cosa gli fece piacere e gli permise anche di avere di nuovo un po’ di visibilità tornando sulle scene come caricatura di sé stesso intento a fare Rickrolling di tutti, e lo fece soprattutto per divertimento e senso dell’ironia.
Ancora oggi Rick ricorda quei giorni di assoluta follia, aggiungendo che era molto curioso, per lui, vedere apparire in ogni angolo il sé stesso di venti anni prima! Insomma, un grande cantante, ma soprattutto una grande persona. E una icona assoluta degli anni ottanta!
Rick Astley su Wikipedia
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