Billy Idol – Rebel Yell
#quotefromthe80s
She said, "Come on baby I got a license for love
And if it expires pray help from above" because
In the midnight hour she cried, "More, more, more"
With a rebel yell she cried, "More, more, more", oh
#BillyIdol #RebelYell
Il 24 ottobre del 1983, che era un lunedì, fu uno di quei giorni magici in cui uscirono contemporaneamente (ma in maniera del tutto scollegata) due o più canzoni che avrebbero fatto la storia. Una di queste era “Relax“, dei Frankie Goes To Hollywood. Ma se per caso non bastava, tra le nuove uscite dei negozi di dischi inglesi avreste trovato anche un’altra perla, in un certo senso ben più visibile di “Relax”.
Sì, perché mentre i Frankie Goes To Hollywood allora erano completamente sconosciuti, Billy Idol invece era già un personaggio di successo. L’anno precedente infatti aveva avuto un successo strepitoso con due grandissime canzoni, “White wedding” e “Dancing with myself” che lo avevano reso un grandissimo protagonista di tutte le programmazioni di MTV. E del resto, era destinato ad essere un personaggio: look aggressivo, sdoganamento completo degli outfit tra l’heavy metal, il punk e il sadomaso, con vestiti di pelle e borchie, e soprattutto un modo inconfondibile di alzare una parte del labbro superiore. Era il suo “Whiplash smile” che avrebbe anni dopo dato il titolo a un altro album. E ovviamente, talento ed energia da vendere.
“Rebel Yell” nasce una sera in cui, guarda un po’, Billy festeggia con i Rolling Stones, in particolare Mick Jagger che compie gli anni, Ron Wood e Keith Richards. E sul loro tavolo compare una bottiglia di bourbon marca, appunto “Rebel yell”, che il gruppo inizia a bere a canna. Sarà l’atmosfera, sarà il nome, sarà il bourbon, ma Billy Idol decide che “Rebel Yell” suona proprio bene, e sarà il titolo della sua prossima canzone.
Che poi anche il whisky a sua volta avrà preso il nome da qualcosa! Il Rebel Yell, l’urlo ribelle, era l’urlo della carica dei confederati nella guerra civile americana. In realtà ci sono delle registrazioni fatte negli anni trenta in cui dei veterani della guerra civile, ormai diventati anziani, ripoducevano l’urlo. Ognuno però riproduceva un urlo diverso, qualcuno faceva “Yoo-hoo”, qulacuno “Yee-haa”, altri dei versi ben più complessi. Insomma, a quanto pare, ogni reggimento o battaglione aveva il suo rebel yell, e giustamente anche Billy Idol ha trovato il suo per la canzone, che è quel “More, more, more” che la ragazza ripete a Billy in quell’unica notte d’amore.
Questa canzone è sempre stata un vero e proprio concentrato d’energia, e certamente una parte del merito va anche a Steve Stevens, uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, da sempre il chitarrista che accompagna Billy Idol nei sui dischi e nei suoi concerti (ma anche il chitarrista che eseguì gli assoli di “Dirty Diana” di Michael Jackson).
E proprio per questa canzone Steve Stevens inventa uno dei suoni che lo renderanno famoso in tutto il mondo: la ray-gun. Infatti, attraverso un sintetizzatore era riuscito a creare l’effetto di una pistola laser e inserirlo nel suo assolo. La cosa venne talmente bene che divenne un suo marchio di fabbrica, e negli anni la storia prese una piega fantastica, perché Steve Stevens iniziò ad usare delle pistole laser giocattolo che facevano il suono giusto, e le collegava alle corde e ai pickup della sua chitarra elettrica, che veniva cosi dotata di un suono e un effetto incredibile!
“Rebel Yell” resta comunque una canzone senza tempo, sempre moderna, attuale, e fortissima. Se volete una prova, cercate il video del festival iHeartRadio del 2016 in cui Billy Idol, compiuti i sessant’anni, canta questa canzone insieme a una scatenata Miley Cyrus. E naturalmente, insieme a Steve Stevens con una pistola laser giocattolo sulla chitarra!
Billy Idol su Wikipedia
Views: 1869