Tenax - Diana Est - 80sneverend - A Roman world

Un mondo latino

Diana Est – Tenax

#quotefromthe80s
Forse è già mattino e non lo so
Un mondo latino inventerò
Tenax, Tena-Tenax
Sed modo senectus morbus est
Carmen vitae immoderatae hic est
#Tenax #DianaEst

Verso la fine del maggio 1982 usciva una canzone indimenticabile, almeno per gli italiani, che a distanza di tanto tempo evoca ricordi e suggestioni e infonde ancora energia come poche altre. In questo caso poi parliamo anche di una interprete allora sconosciuta, che però ha saputo restare nei cuori e nei ricordi dei dinosauri come poche altre, anche se poi ha avuto per sua scelta una carriera abbastanza circoscritta.

Come accadeva in altri casi, l’interprete e la canzone erano abbastanza strettamente collegati, l’una rievocava l’altra. Se ci pensate, era già successo per esempio con Japanese Boy di Aneka, che si presentava in kimono proprio per evocare le atmosfere suggerite dalla canzone. E in effetti Aneka (che in realtà era una sopraffina cantante lirica scozzese), rimase un po’ prigioniera del suo personaggio, anche se appunto per lei si trattava solo di una divertente escursione nel mondo della musica pop.

In questo caso, però, non viaggiamo solo nello spazio, ma anche nel tempo, perché questa canzone ci riporta a suggestioni dell’antica Roma, anche se poi leggendo il testo era evidente la assoluta modernità della canzone.

Avete ormai capito che stiamo parlano di Tenax e della sua interprete Diana Est, assoluta icona degli anni ’80. Autore della canzone era il grandissimo Enrico Ruggeri, che ai tempi era in una fase di passaggio tra l’esperienza con i Decibel (interrotta soprattutto perché alcuni dei membri dovevano prestare servizio militare) e la sua favolosa carriera da solista. In questa fase trovava spesso interpreti giovani e sconosciuti, che si trovavano però il vantaggio di partire con delle super canzoni; un altro esempio furono per esempio i Canton che presentarono Sonnambulismo nella sezione giovani di Sanremo del 1984.

La canzone, dicevamo, era favolosa ed è tuttora molto moderna. Un testo in cui la componente di Ruggeri è riconoscibilissima, penso solo alla parola “psicanalizzatemi”, un concetto non nuovo ai testi di Ruggeri di quell’epoca. In una canzone che si intitola A disagio, Ruggeri parla di uno psicanalista dicendo “con uno psic che guarda i miei tic”. Il ritornello di Tenax contiene la frase “Forse è già mattino e non lo so”, diventata così famosa da essere addirittura dipinta sulle pareti all’ingresso della famosa discoteca Cocoricò di Riccione.

Naturalmente dobbiamo parlare anche del vero preziosismo che troviamo nel testo: l’uso del latino. I giovani di Milano in quegli anni sapevano più o meno che scuole avevano frequentato i cantanti più famosi. Ruggeri aveva frequentato il liceo classico Berchet (recentemente ha anche usato una foto di classe per la copertina del suo ultimo disco) ed è quindi legittimo pensare che avesse subito il fascino della lingua latina. A dire il vero, un latino un po’ “alla Ruggeri”, in cui era più importante il fatto che una frase suonasse bene piuttosto che il vero significato, ma nel mondo della canzone è giusto così.

E quindi non solo troviamo il latino già nel titolo della canzone, ma anche in due versi del ritornello, che in realtà sono adattamenti di due versi di Terenzio e Seneca. Due versi che divennero un paradosso, con gli studenti che nelle discoteche nel weekend cantavano versi nella lingua che più odiavano nel resto della settimana! Più o meno, il significato di questi versi è “Ma la vecchiaia è solo una malattia. Ecco la canzone della vita eccessiva.”

Ma il successo di Tenax fu certamente dovuto in buona parte anche alla sua interprete: Diana Est, con un nome d’arte ovviamente latino, e un abbigliamento ispirato liberamente alle immagini del mondo latino.

Diana Est, o meglio Cristina Barbieri, in realtà è parente d’arte, essendo nipote del grande autore e produttore Mario Lavezzi, ed esordì in una vecchissima puntata di Mr. Fantasy come corista per una canzone del mitico Ivan Cattaneo. Ruggeri la notò o comunque ne venne in contatto, e creò per lei il personaggio Diana Est. Mini tunica ispirata appunto ai latini, caschetto nero innocente ma seducente, un fascino irresistibile, nome e personaggio perfetti per la canzone.

Per inciso, Tenax non aveva neppure un video ufficiale, d’altra parte nel maggio del 1982 non c’erano ancora canali di programmazione musicale in Italia, per cui dobbiamo accontentarci dei vari spezzoni dei programmi cui partecipava.

Tenax ebbe un successo strepitoso e Diana Est entrò davvero nell’immaginario dei giovani, italiani e non, degli anni ‘80. La sua carriera durò due soli altri 45 giri, Le Louvre e Diamanti, dopodiché decise di cambiare vita, non volendo più sopportare i ritmi e i meccanismi del mondo musicale. Ma qui avvenne l’inimmaginabile.

Potremmo pensare che Diana Est tutto sommato fosse destinata a un oblio più o meno rapido, ma non fu così. Forse proprio per la sua improvvisa ma totale ritirata dalle scene nel 1984, divenne un personaggio iconico e di fatto mitologico, se pensiamo che non accettò mai di apparire in alcuna trasmissione nostalgica sugli anni ’80. Nel 2002 la rivista Max pubblicò un bellissimo racconto dal titolo Magnifica Ossessione, in cui si parla di una donna non più giovanissima che a volte di notte lascia casa e famiglia per recarsi clandestinamente nelle discoteche, con il solo scopo di sentire ancora una volta la canzone che la rese famosa, appunto Tenax. Il racconto ebbe tale successo, che i fans presero quasi per buona la storia di Diana Est che sistematicamente andava nelle discoteche a sentire la sua canzone.

Nel 2004 Diana Est ruppe l’isolamento per rilasciare un’intervista radio in cui confermò di essere uscita dal mondo dello spettacolo perché appunto non ne condivideva meccanismi e regole. Ma dal 2013 in poi, trent’anni dopo il suo completo ritiro dalle scene, avviene il miracolo: Diana Est, ormai sulla cinquantina, madre di due figli e con un rispettabile lavoro come antiquaria (ma su questo ci sono divergenze di opinioni) torna a esibirsi quasi a sorpresa in alcune serate anni ‘80, una volta a Padova, una volta a Milano, anche ad Amsterdam. Non era una cosa comune, ma ci sono delle registrazioni amatoriali su YouTube che provano come tutto sia realmente accaduto.

Insomma, Diana Est è stata insieme a noi la protagonista di un viaggio favoloso nel tempo e nella fantasia. Un viaggio che poteva durare tutta la notte ballando la bellissima musica degli anni 80. E se è già mattino, non lo voglio sapere!

Diana Est su Wikipedia

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