Wham! – Wham Rap!
#quotefromthe80s
Make the most of every day
Don’t let hard times stand in your way
Give a wham, give a bam but don’t give a damn
‘Cause the benefit gang are gonna pay
#Wham #WhamRap
Accoppiare pop e politica non è mai stato semplice. Nemmeno negli anni ’80, direi, anche se abbiamo comunque avuto degli esempi eccellenti. Del resto il mondo usciva dagli anni ’70, e prima ancora dal ’68, periodi in cui la canzone di fatto era molto spesso espressione di passioni o auspici politici e politicizzati. In Italia il fenomeno aveva assunto addirittura proporzioni di sistema, ma direi che la tendenza era abbastanza globale, pensiamo per esempio alla figura di John Lennon.
Negli anni ’80 però la musica pop si stava facendo più elettronica, più raffinata e grazie anche all’avvento dei video si prestava forse più a descrivere tormenti adolescenziali o di giovinezza piuttosto che afflati politici. Naturalmente ci sono stati grandi esempi di pop politico, come When all’s Well degli Everything But the Girl o Sowing the Seeds of Love dei Tears for Fears, per esempio.
Poi, ci sono state canzoni che magari nascevano da aspirazioni o considerazioni di tipo politico o sociale, ma in cui la componente pop prese decisamente il sopravvento, per cui di fatto non vengono considerate canzoni politiche. Diciamo che fanno riferimento a situazioni particolari ma restano soprattutto canzoni pop. Un esempio chiaro è The Lebanon degli Human League, che quasi portò delle critiche al gruppo per aver affrontato la questione con semplicità.
E poi naturalmente ci sono gli Wham! Ora, la storia ha incoronato gli Wham! come i re assoluti del pop spensierato, delle felpe con i colori pastello, dei ritornelli da innamorati, eppure la loro storia iniziò proprio con una canzone quasi politica.
George e Andrew avevano suonato insieme in un paio di gruppi. Quando giunse alla fine l’esperienza dei The Executives, fondato da loro stessi, decisero di fondare un nuovo gruppo tutto per loro. Avevano tre canzoni incise su una cassetta, o tre idee di canzoni, e la voglia e l’energia dei vent’anni. Avevano anche un compagno di classe che aveva fondato una etichetta indipendente, e insomma, loro cercavano una casa discografica, lui cercava delle canzoni da lanciare, e decisero di tentare l’avventura insieme.
Una delle tre canzoni era Wham Rap!, con il punto esclamativo alla fine del titolo, e non dopo il nome del gruppo. A dire il vero non è mai stato chiaro se sia nato prima l’uovo o la gallina, ovvero se la canzone prenda il nome dal gruppo, o viceversa. Forse sono nati insieme, e in questo caso avrebbero rischiato di scontrarsi con la maledizione degli omonimi. Sappiamo infatti che quando un gruppo esordiva con una canzone che si chiamava come il gruppo, beh, l’esperienza non era destinata a durare. Fu il caso per esempio di Living in A Box o di A Caus’ Des Garçons.
Ma non fu il caso degli Wham!, forse perché appunto il titolo delle canzone era leggermente differente.
Wham Rap! nasceva comunque come una canzone di protesta. Si parla di disoccupazione giovanile e della rabbia di non trovare un lavoro, ma anziché sfociare nella denuncia o nella proposta politica, o anche solo nella protesta, la canzone sfocia in un paradossale invito a godersi questo periodo di gran tempo libero finanziato dai sussidi dello Stato e del DHSS, Department of Health and Social Security, citato nei cori della canzone.
Anche musicalmente, per quanto sia innegabile che la canzone sia un rap, mancano però alcuni elementi classici della musica rap come gli scratch, i primi campionamenti, e magari qualche volgarità nel testo (qualcosa però c’era, nelle varie versioni che uscirono). Al contario, la musica è assolutamente pop, con battiti di mani, ritornelli e coretti. Anche il video, sicuramente piacevole anche dopo tanti anni, ci mostra una rabbia piuttosto patinata. George e Andrew (con i loro colori di capelli naturali) sono comunque ineccepibili nello stile, per quanto giovanile, e non sono affatto trasandati. E anche nel video, grazie alla presenza delle coriste, la mitica Shirlie Holliman poi divenuta moglie di Martin Kemp degli Spandau Ballet, e Dee C. Lee, che poco dopo lascerà il posto a Pepsi DeMacque, la componente pop anni ’80 prende decisamente il sopravvento sulla componente di rabbia e denuncia politica.
Wham Rap! non ebbe molto successo quando uscì a metà giugno del 1982, sicuramente pagò il fatto di essere stata lanciata da una casa non famosissima. Venne rilanciata però alcuni mesi dopo, in seguito anche al successo di Young Guns (Go For It) e riuscì a entrare nelle classifiche inglesi.
Vi state chiedendo quali erano le altre due canzoni incise sulla cassetta che fecero ascoltare al loro amico produttore? Erano le versioni embrionali di Club Tropicana e nientemeno che Careless Whisper!
Wham! su Wikipedia
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