I'll fly for you - Spandau Ballet - 80sneverend - Flying guests

Ospiti che volano

Spandau Ballet – I’ll Fly for You

#quotefromthe80s
Because I've nothing else here for you
And just because it's easier than the truth
Oh if there's nothing else that I can do
I'll fly for you
#SpandauBallet #IllFlyForYou

Non capita a tutti di essere ospiti in una manifestazione o una trasmissione, a un certo punto della propria carriera, e poi tornare ospiti esattamente trent’anni dopo. Certo, se eri un gruppo pop degli anni ’80 eri facilitato, perché probabilmente sei stato ospite da giovane negli anni ’80 e poi se sei rimasto famoso dopo qualche decennio ti vengono a ripescare. Era capitato ai Duran Duran, ed era capitato agli Spandau Ballet: i due più grandi gruppi europei degli anni ’80, direi.

E così, nel febbraio del 1985 gli Spandau Ballet furono ospiti in Italia al Festival di Sanremo, che in quegli anni si stava trasformando nel tentativo di attirare naturalmente nuove generazioni di amanti della musica e di spettatori. Quella serata fu il risultato di un cammino piuttosto lungo iniziato circa un anno prima. Infatti, per gli Spandau Ballet il 1984 fu l’anno del loro quarto album, uno dei più celebri, Parade, che era uscito nel mese di giugno, preceduto a fine maggio dall’uscita della bellissima Only When You Leave, che aveva avuto un successo clamoroso.

Nel mese di agosto, poi, un’altra bellissima canzone decretò il successo definitivo dell’album, ed era I’ll Fly for You. Va detto che non uscì in tutti i Paesi, ma in due nazioni ebbe un particolare successo ed entrò nella top ten: il Regno Unito, ovviamente, e l’Italia.

L’Italia in quegli anni era un Paese in fortissima evoluzione, economica, culturale, sociale, ed usciva da un periodo che era stato molto più difficile che per altri Paesi. Forse per questo i teenagers italiani degli anni ’80 rispondevano agli stimoli e alle proposte che arrivavano dal mondo del pop (e quasi sempre dall’Inghilterra) con un entusiasmo mai visto da altre parti. Insomma, per Duran Duran e Spandau Ballet l’Italia era davvero una seconda patria in cui cercare di tornare prima possibile, ovviamente facendo attenzione alle clamorose scene di isteria collettiva che vedevano al centro del delirio Simon Le Bon, John Taylor, Tony Hadley o Martin Kemp.

Fu quindi naturale scegliere la canzone che gli Spandau Ballet avrebbero interpretato a Sanremo nel febbraio 1985: la canzone del momento era proprio I’ll Fly for You.
Del resto, bisognava fare bella figura, perché in un certo senso c’era una gara anche tra gli ospiti! In quelle serate, non si poteva certo sfigurare, visto che i Duran Duran avrebbero cantato The Wild Boys, Sade cantava Smooth Operator, c’erano i Bronski Beat con It Ain’t Necessarily So, Gino Vannelli e le sue Black Cars, c’era When the Rain Begins to Fall di Jermaine Jackson e Pia Zadora, i Frankie Goes To Hollywood con The Power of Love, Chaka Khan con I Feel For You, i Village people con Sex over the Phone.
Fu un successo, sia per l’interpretazione che, naturalmente, per la bellissima canzone.

Peraltro, i fan amavano molto anche il video di I’ll Fly for You, che è un collage di scene ambientate nelle zone intorno a New Orleans, con la famosa parata del Mardi Gras, ma anche con le scene ambientate nel delta del Mississippi e in altri luoghi, tra cui un tribunale. Tony, Martin, Gary, Steve e John ripercorrono i ricordi legati a una donna bionda, che vediamo prima come una creatura selvaggia nelle paludi, e poi nei panni di avvocato in un processo, chissà se era la causa di divorzio da Tony Hadley? Peraltro, non sono riuscito a trovare il nome della attrice, che meriterebbe senz’altro una menzione.

Insomma, I’ll Fly for You è una canzone che dall’agosto del 1984 è rimasta nei cuori e nella memoria dei fan degli Spandau Ballet. La band si esibì anche l’anno successivo a Sanremo con Fight For Ourselves. Volete sapere quale canzone eseguirono, decenni dopo, quando tornarono ancora al Festival di Sanremo? Nel 2015 eseguirono un medley di altre tre loro grandissime canzoni: True, Gold e Through the Barricades.

Spandau Ballet su Wikipedia

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