Howard Jones – Look Mama
#quotefromthe80s
I gotta make my own mistakes
Why can't you treat me like a friend?
Look mama I love you
But you gotta let me live my life
#HowardJones #LookMama
Abbiamo detto tante volte che il periodo tra la fine del 1984 e l’estate del 1985, fino al Live Aid, diciamo, è stato il periodo più bello, più puro e più creativo degli anni 80. Sono gusti personali, ovviamente, ma sono dell’opinione che la produzione uscita in quei sei mesi non abbia avuto eguali in tutto il decennio (e nemmeno dopo, ovviamente). In quel periodo tanti artisti raggiunsero il picco della loro carriera. Le radio e le televisioni musicali erano una novità irresistibile, e certamente la rotazione dei video contribuì al successo di tanti artisti.
Uno dei più grandi interpreti pop in assoluto degli anni 80, Howard Jones, era già molto famoso, e un anno prima, nel marzo del 1984, aveva confermato la propria dimensione internazionale conn l’album Human’s Lib, che conteneva canzoni incredibili come New Song e What is Love. Pochi mesi dopo, in occasione delle Olimpiadi di Los Angeles, boicottate dal blocco dei paesi dell’Est, aveva celebrato lo spirito olimpico con Like to Get to Know You Well, con un video memorabile in cui girava con un tutone coperto di bandiere.
Poi si era messo a lavorare al prossimo album, quello che lo avrebbe consacrato per sempre nella storia del pop degli anni 80. Ci aveva dato un assaggio (e che assaggio!) nel mese di febbraio del 1985 con l’uscita della bellissima Things Can Only Get Better, e poi a marzo aveva finalmente lanciato uno degli album più belli in assoluto degli anni 80: Dream into Action.
Siamo sempre nel campo dei gusti personali, ma questo album è un capolavoro. Certo, ci sono stati i grandi album dei Duran, dei Queen, degli U2, di Madonna, di Michael Jackson e di Prince. Ma ci sono stati altri album che sono e restano dei capolavori, che contengono un numero incredibile di canzoni favolose, anche se magari non sono mai uscite come singolo o non hanno mai avuto un video. Tra questi album per esempio c’è Forever Young degli Alphaville, Please dei Pet Shop Boys, e certamente Dream into Action di Howard Jones.
Questo grandissimo artista dai suoni ricercati e dai testi raffinati era pronto a lanciare un’altra canzone bellissima tratta da questo album fantastico. Era il 20 aprile 1985 e la canzone era Look Mama, che entrò immediatamente nelle top ten.
La canzone è una presa di coscienza da parte di un figlio ormai cresciuto nei confronti di una madre troppo protettiva e forse possessiva, come traspare da alcuni versi. Una posizione matura, con amore e rispetto, ma salda nel reclamare non solo la propria indipendenza, quanto anche il diritto a fare i propri errori e imparare da essi.
Non credo sinceramente che la canzone fosse autobiografica; Howard Jones aveva appena compiuto trent’anni e non era più un ragazzo, aveva fama e certamente indipendenza, e benché purtroppo non lo conosca personalmente, credo che sia una persona molto riservata su certi argomenti. Piuttosto, immagino che questo possa essere stato il suo consiglio ai ragazzi che lo ascoltavano, alle generazioni più giovani. Un invito a rivendicare, sempre con toni comunque educati e rispettosi, il diritto alla propria liberta e, di conseguenza, alla propria identità, superando le cure eccessive dei genitori.
Guardando il video, direi che questa interpretazione potrebbe essere plausibile: Howard assiste da lontano al divertimento di un gruppo di ragazzi che sono usciti di casa di nascosto per divertirsi una sera al luna park, tra autoscontri e neon. E li osserva col piglio di un fratello maggiore, di un amico più grande che ci è già passato e ti invita con garbo a cercare la tua strada.
Un’ultima curiosità su questa bellissima canzone. All’inizio si sente un dialogo tra un bambino e la madre. La madre parla di una certa Audrey che sarebbe un po’ troppo grande per lui, e il figlio risponde che non la trova troppo grande, la trova simpatica. Si tratta di un dialogo preso da un film piuttosto noto degli anni 70, Alice non abita più qui, in cui una madre rimasta vedova cerca la sua strada tra varie vicissitudini accompagnata da un bimbo che in alcuni momenti diventa il suo sostegno.
La Audrey nel film era Jodie Foster, ma la cosa più interessante è che da questa storia nacque uno spinoff che tutti conosciamo, cioè il telefilm Alice, in cui la protagonista, interpretata dalla grande Linda Lavin, lavorava come cameriera in un fast food con due colleghe, di cui una svampitissima, e il capo del locale. Una serie famosissima andata in onda per oltre dieci anni e che veniva trasmessa soprattutto dalle tv private nel loro periodo di massimo splendore.
Howard Jones su Wikipedia
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